Cosa vedere
La torre rappresenta il simbolo di Barbaresco e dalla cima è possibile osservare i paesi circostanti e il corso del fiume Tanaro, racchiusi dall’anfiteatro naturale della catena montuosa delle Alpi. Costruita alla fine dell’XI secolo, non si conosce la storia precisa della sua edificazione, ma era parte di un complesso sistema di fortificazioni e di un castello più antico dell’attuale. Dal 1985 è di proprietà del comune e ha subito diverse opere di restauro.
Il castello risale al XVIII secolo a opera dei conti Galleani. L’edificio è stato la sede della cantina sociale del Barbaresco voluta e realizzata dal professor Domizio Cavazza, il padre del vino Barbaresco. In seguito utilizzato per la produzione di grappe, ora è in possesso della prestigiosa azienda vitivinicola Gaja e dopo una radicale ristrutturazione, è tornato alla destinazione originaria.
Nella piazza centrale di Barbaresco, dal giugno del 1999, una grande meridiana celebra la coltivazione della vite e la produzione vinicola attraverso dodici illustrazioni prese da un antico trattato di agricoltura.
La chiesa parrocchiale San Giovanni Battista, in stile barocco, sorse nel 1728. All’interno, recentemente arricchito con affreschi, si trova l’altare maggiore, sulla sinistra la cappella della Madonna del Rosario e a destra la cappella di San Giuseppe.

Cosa assaggiare
Il Barbaresco Docg è ritenuto uno dei più pregiati vini a livello mondiale.
L’Enoteca regionale del Barbaresco, che ha sede nel fabbricato della ex Confraternita di San Donato, è un punto di riferimento per i numerosi turisti che possono trovare oltre 120 etichette costituenti il 90% dell’intera produzione vinicola locale.
Eventi
- Barbaresco a tavola: maggio
- Piacere Barbaresco: ottobre