Caratteristiche
Le varietà di fagiolo coltivate in zona sono rampicanti appartenenti alle specie Phaseolus vulgaris e Phaseolus coccineus tra cui si distinguono varietà idonee per la produzione di granella secca, comunemente indicate come “fagiolo secco”, e altre per la produzione di baccelli con granella allo stato ceroso, conosciute come “fagiolo rosso”. Le varietà più adatte alla produzione di “fagiolo secco” sono la tipologia “Billò” con granella caratterizzata da screziature bruno-violacee su fondo crema e le varietà “Bianco di Bagnasco” e “Bianco di Spagna”, con semi completamenti bianchi. Le principali varietà per la raccolta allo stato ceroso sono lo “Stregonta” e la tipologia “Borlotto”.
Area di produzione
L’area di produzione comprende prevalentemente i fondovalle e la fascia pianeggiante a ridosso delle catena alpina. La coltivazione della varietà “Bianco di Bagnasco” è concentrata nell’Alta Val Tanaro e quella del “Bianco di Spagna” nelle zone collinari dell’Alta Langa.
Storia
Il fagiolo venne introdotto nell’areale cuneese agli inizi del 1800. La diffusione della coltura fu notevole specie nei dintorni di alcuni centri quali Centallo e Caraglio, dove atti comunali di fine Ottocento ne testimoniano la coltivazione e la vendita. Negli anni ‘50, a seguito dell’introduzione dalla varietà veneta rampicante “Fagiolo di Lamon”, gli agricoltori locali selezionarono anno dopo anno la tipologia di fagiolo oggi considerata come tipica piemontese. Le caratteristiche organolettiche originali sono rimaste intatte, ma sono aumentati il peso medio dei semi e la produttività delle piante. Tra il 1961 e il 1971 grazie alla grande diffusione intorno alle zone di maggior concentrazione si crearono i principali mercati: Valgrana, Roccavione, Boves, Caraglio, Centallo e Castelletto Stura, che ancora oggi sono un punto di riferimento per i produttori.