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La Gallina bionda piemontese: uova e carne di qualità

Recuperata dall’estinzione, questa razza a sviluppo precoce è rustica e resistente alle malattie, caratteristiche che la rendono particolarmente facile da allevare.

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La Gallina bionda piemontese è una razza tradizionale che fa parte dei prodotti tipici della provincia di Cuneo.

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Caratteristiche

La Gallina bionda piemontese presenta una testa di media grandezza con una cresta rossa a 4 o 6 denti, eretta nel gallo e con pendenza laterale nella gallina. Bargigli e guance sono rossi, becco e pelle sono gialli; il piumaggio ha una colorazione variabile dal biondo al camosciato. Il corpo è raccolto, con spalle e petto ampi, la coda è alta e nera nella femmina e bianca o bluastra nel maschio. Il peso dei galli adulti varia da 2,5 a 3 Kg circa, mentre nelle femmine adulte da 2 a 2,5 Kg.

Area di produzione

L’area di allevamento coincide con alcune zone della provincia di Cuneo e alcune zone della provincia di Asti.

Storia

La Gallina bionda piemontese è una razza di origine e di interesse locale diffusa nel secolo scorso in molte aziende piemontesi. Nell’800 la produzione delle aziende della zona era costituita per oltre il 50 % dalla vendita di pollame. Le galline erano allevate nelle cascine per l’alimentazione del nucleo famigliare, ma anche per la produzione di uova e carni che le donne portavano ai mercati di paese e vendevano per acquistare alimenti che non potevano produrre in cascina. Tra il 1930 e il 1950 si ebbe una sensibile opera di miglioramento della razza condotta dall’Istituto Zootecnico e Caseario per il Piemonte.

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