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Serralunga d’Alba, territorio di grandi vini

A caratterizzare il cuore del borgo, tra i vigneti pettinati, è l’antico e possente castello dallo slancio e verticalità tipici dell’architettura gotica.

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Nel comune si trova la famosa tenuta del re Vittorio Emanuele II che, dopo i risultati ottenuti dall’enologo francese Louis Oudart a Grinzane con un “nuovo” vino a base di nebbiolo, decise di convertire la propria produzione dando così un contributo notevolissimo alla nascita e allo sviluppo del Barolo, oggi internazionalmente amato e ricercato.

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Situata all’estremo oriente della zona di produzione del Barolo, Serralunga D’Alba è da sempre considerata uno dei pilastri della denominazione sia per l’ottima qualità dei suoi numerosi vigneti sia per lo stile inimitabile dei suoi nebbiolo.

Cosa vedere

Panorama estivo del borgo antico con veduta dell’imponente castello

Il maestoso Castello, simbolo di questo paesaggio, domina uno dei borghi più belli e intatti delle Langhe. È considerato uno degli esempi meglio conservati di castello nobiliare trecentesco del Piemonte, e rappresenta un caso unico in Italia per la sua struttura architettonica, propria di un donjon francese. Non essere stato oggetto di fatti militari importanti e non essere mai stato trasformato a scopo residenziale lo hanno conservato inalterato nella sua struttura originale di roccaforte medioevale. Il castello ha svolto nei secoli una funzione di controllo sulle attività produttive del territorio. Già a fine Trecento presentava il palacium, edificio principale compatto e allungato, costituito da ampie sale sovrapposte, una torre cilindrica e una pensile con finalità di avvistamento; una torre a base quadrata; la corte con il ponte levatoio. Nel palacium si trova una piccola cappella con volta a botte e affreschi databili alla metà del XV secolo. Dalle finestre del terzo piano la vista è spettacolare, a 360° sulle Langhe, fino all’arco alpino. Dal 1949 il castello è proprietà dello Stato e dal 2015 è in consegna al Polo Museale del Piemonte. La gestione è attualmente affidata alla Barolo & Castles Foundation aggiudicataria del bando emesso dal Polo.
Nel borgo si trova la chiesa parrocchiale dedicata a San Sebastiano, edificata tra il 1886 e il 1888. A pochi chilometri, nell’imponente cornice delle cantine di Fontanafredda, merita una visita la casa di Caccia della Bela Rusin che, sapientemente restaurata, conserva tutto il fascino ottocentesco.

Cosa assaggiare

Il Barolo chinato, vino aromatizzato prodotto per aggiunta al Barolo di zucchero e alcol etilico nel quale sono state poste in macerazione diverse spezie, nasce qui alla fine dell’800, per opera del farmacista Giuseppe Cappellano. 

Eventi

  • Festa della Vendemmia di Fontanafredda: settembre

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