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La castagna di Cuneo si distingue per il sapore e la croccantezza dell’epicarpo

Oltre che consumata fresca, la castagna è utilizzata in molti piatti semplici della tradizione contadina, per arricchire arrosti di maiale e capriolo o per i marron glacé.

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La castagna di Cuneo è un frutto che fa parte dei prodotti tipici della omonima provincia.

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Caratteristiche

Allo stato fresco la castagna di Cuneo presenta una pezzatura minima di 110 frutti al kg, la colorazione esterna del pericarpo va dal marrone chiaro al bruno scuro, l’ilo è più o meno ampio, mai debordante sulle facce laterali, di colore nocciola e con una raggiatura stellare. Il colore dell’epicarpo può variare dal giallo al marrone chiaro. La consistenza è croccante e il sapore dolce e delicato.

Area di produzione

La zona di produzione della castagna di Cuneo Igp comprende i comuni di montagna e di fondovalle di tutte le vallate cuneesi dalla Valle Po alla Valle Tanaro.

Storia

L’origine della castanicoltura cuneese è antichissima e i primi riferimenti si attestano alla fine del XII secolo, quando Cuneo era già un mercato molto attivo. Nell’800 il castagno continuava a essere al centro dell’organizzazione della vita contadina di montagna, rappresentando una componente essenziale della dieta delle famiglie e una delle poche possibilità di commercializzazione e di entrate pecuniarie. Negli anni ’50 del secolo scorso comincia la crisi legata all’esodo delle popolazioni alpine verso le grandi città e l’estero; dagli anni ’80 si assiste a un recupero della produzione legato alla riscoperta delle qualità del frutto. Nel 1999 inizia l’iter per il riconoscimento della Indicazione Geografica Protetta e nasce il Consorzio per la valorizzazione e la tutela della castagna Cuneo Igp.

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