I tartufi sono relativamente rari, in quanto la loro crescita dipende da fattori stagionali, oltre che ambientali. L’Italia è uno dei maggiori produttori mondiali ed esportatori di tartufi.

Caratteristiche
I tartufi bianchi sono funghi sotterranei, non coltivabili, che vivono in simbiosi micorrizzica con determinate piante arboreee (quercia, salice, pioppo,…). Possono essere di svariate forme, da globosa a piatta, e sono costituiti da una parete esterna (peridio) dal colore bianco latte al giallo ocra con una polpa interna (gleba) chiara solcata da venature marroni. Il profumo è caratteristico e unico. Il ventaglio aromatico ha note che possono ricordare l’aglio, il fungo, il miele. Di tartufi ne esistono moltissime specie, ma quello bianco rinvenibile nelle Langhe e nel Monferrato e in poche altre aree italiane, rappresenta la specie più pregiata e quella che può raggiungere le dimensioni maggiori.
Area di Produzione
L’areale di produzione del Tuber magnatum Pico in Piemonte è concentrato soprattutto nelle Langhe, nel Monferrato e nel Roero, anche se vi sono stati dei ritrovamenti anche nell’alessandrino e sulle colline torinesi.
Storia
Le prime notizie certe sul tartufo compaiono nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio. Nel I secolo d.C., grazie al filosofo greco Plutarco di Cheronea, si tramandò l’idea che il prezioso fungo nascesse dall’azione combinata dell’acqua, del calore e dei fulmini. L’esistenza del tartufo quindi è nota da sempre, ma fu solo a partire dal XVI secolo che venne riconosciuto come fungo. Alla fine del XVIII secolo, il mondo scientifico studiò il prestigioso “tuber magnatum” il cui nome scientifico si deve al medico piemontese Vittorio Pico. La bontà del prodotto era conosciuta anche presso la corte piemontese e il Conte Camillo Benso di Cavour utilizzò il tartufo come mezzo diplomatico. Solamente nel 1967, grazie alle ricerche del Centro di Studio sulla Micologia del terreno del CNR di Torino, fu dimostrato sperimentalmente il rapporto micorrizico pianta-tartufo. Intanto nel 1929 nacque la più importante manifestazione dedicata al prodotto: la “Fiera Nazionale di Alba”. Per valorizzare questo prodotto a livello mondiale, nel 1949, Giacomo Morra pensò di utilizzare il prezioso tuber come ambasciatore nel mondo della Langa e del Roero, inviando ogni anno il miglior esemplare a un personaggio illustre della politica, dello sport e dello spettacolo.