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Guarene, borgo arancione del Piemonte

Il borgo è stato premiato dal Touring Club Italiano e insignito del prestigioso riconoscimento grazie all’elegante centro storico, ma soprattutto alle attrazioni storico-culturali.

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La maestosità del suo castello conquista al primo sguardo, ma rimane nel cuore anche Palazzo Re Rebaudengo, sede del Museo di Arte Contemporanea della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, con le sue stanze nobiliari utilizzate per le esposizioni.

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Guarene è situata sulla cima di una collina a sinistra del Tanaro e il suo territorio si estende nella parte chiamata “Vaccheria”, la più fertile, dove si alternano colture intensive di ortaggi. Sotto il profilo urbanistico è uno dei paesi meglio conservati del Roero.

Cosa vedere

L’incrocio di Sant’Antonio rappresenta l’ingresso più scenografico a Guarene. La strada che arriva da Castagnito si trasforma progressivamente in un viale che inquadra il castello, realizzando un’unione tra paesaggio e architettura. Il nome dell’incrocio è legato alla cappella che si trova su uno degli angoli. Guarene è sempre stata legata all’agricoltura e la cascina sulla sinistra della strada, che prende il nome dalla piccola cappella di Sant’Antonio, è l’edificio più importante della zona acquistata dai Roero (signori di Guarene) per le proprie attività agricole. Sulla facciata è ancora riconoscibile lo stemma della casata: tre ruote di carro.
La chiesa di San Rocco era fuori dalla cerchia muraria medioevale e la porta di accesso al borgo si apriva proprio di fronte all’attuale chiesa, ora utilizzata durante la ricorrenza del santo patrono, il 16 agosto.
Con il termine “paramuro” si intende una sorta di corridoio che divideva le case dalle mura vere e proprie che cingevano l’abitato in epoca medioevale. Questa protezione era utile anche per contrastare le frane che hanno da sempre caratterizzato la storia del paese. Persa la funzione difensiva, il paramuro è diventato un luogo per le passeggiate dove godere di un bel panorama da cui si possono riconoscere facilmente Barbaresco, con la sua torre medioevale e la città di Alba.
La chiesa della Santissima Annunziata è l’edificio di cui i guarenesi vanno più fieri. Anche questa chiesa era situata appena fuori le mura, vicino alla porta di Val di Villa, sulla strada che conduceva ad Alba. La chiesa attuale fu costruita tra il 1699 e il 1738 in stile barocco e d alcuni anni è oggetto di importanti lavori di restauro in collaborazione con il Politecnico di Torino. Piazza Roma è il fulcro della vita della comunità su cui si affaccia il palazzo del Municipio, costruito nell’800 sul luogo dove avevano già trovato collocazione prima un tinaggio, locale destinato alla pigiatura e alla fermentazione del mosto nei tini della famiglia Roero e, successivamente, un teatro. Un altro elemento che caratterizza la piazza è palazzo Re Rebaudengo, prima sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, una dimora storica settecentesca trasformata nella sede del Museo di Arte Contemporanea della Fondazione.
La chiesa di San Michele si trova in uno degli incroci principali del nucleo storico e rappresenta l’edificio religioso più antico del paese dove venne stipulato il contratto di cessione di Guarene ai Roero. La chiesa dei Santi Pietro e Bartolomeo era collegata ai giardini del castello da un passaggio coperto detto “voltone” che permetteva ai conti e ai loro ospiti di accedere alla propria tribuna privata collocata nella chiesa.
Il Castello è il simbolo del borgo di Guarene. Questo imponente edificio permette di riconoscere Guarene da molti punti del territorio circostante per la sua posizione sulla cima della collina. Originariamente si trattava di un edificio con funzioni militari, di protezione e di controllo del territorio. Con il passare dei secoli e con i cambiamenti geo-politici, il castello ha perso la sua funzione strategica ed è diventato una residenza signorile. Dalla parte opposta al cancello d’ingresso è presente una cappella dedicata a Santa Teresa, costruita su progetto dell’architetto Filippo Castelli di San Damiano. Per gestire la grande struttura e curare i giardini, i Conti Roero avevano bisogno di edifici di servizio per ospitare le dipendenze del castello. Proprio per questo motivo nel corso degli anni acquistarono gli edifici sorti nelle vicinanze, nati come insediamento fuori le mura. Oltre i muri dei fabbricati che delimitano la strada che costeggia il castello, si trovavano così le scuderie, gli orti, la filatura e altre dipendenze. Dal 1737 sono iniziati i lavori per la realizzazione del giardino all’italiana su due livelli a sud del castello, affidati al giardiniere del castello di Govone. Estinti i Roero nel 1899, il castello passa in eredità ai conti Provana di Collegno. Nel 2011 è stato ceduto a nuovi proprietari e attualmente oltre alla parte museale ospita un hotel e ristorante di lusso.
Il Poggiolo è il punto panoramico per eccellenza di Guarene da cui si ha un’ottima visuale sia su una parte del borgo sia sul territorio circostante delle Langhe. Lo sguardo può spaziare dai giardini del castello, alla chiesa della Santissima Annunziata; dalla strada che conduce verso Alba, riconoscibile dalla cappella della Madonna delle Grazie, agli ultimi contrafforti del Roero. Spingendo lo sguardo più in là si riconoscono le Langhe, da Barbaresco ad Alba, la pianura del Tanaro e, se le condizioni atmosferiche lo consentono, le montagne.

Cosa assaggiare

Sulle pendici della collina guarenese le coltivazioni principali riguardano le viti e le piante da frutta. Dalle vigne si ottengono vini pregiati quali il Roero Arneis, il Nebbiolo, il Dolcetto e la Barbera, mentre tra le numerose varietà di frutta prodotte spicca la Pera Madernassa.

Per chi ama la natura

L’Ecomuseo delle Rocche del Roero ha attivato una serie di sentieri tematici che permettono di conoscere le bellezze e le caratteristiche del territorio. Da Guarene è possibile intraprendere diversi percorsi naturalistici come il sentiero dell’acino, che valorizza le campagne coltivate a vigneto e frutteto. Dai vigneti dei crinali panoramici vengono prodotti i grandi vini del territorio: il Roero Docg e Il Roero Arneis Docg.

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