Il paese
La torre I vigneti
La torre rappresenta il simbolo di Barbaresco e dalla cima è possibile osservare i paesi circostanti e il corso del fiume Tanaro, racchiusi dall’anfiteatro naturale della catena montuosa delle Alpi. Costruita alla fine dell’XI secolo, non si conosce la storia precisa della sua edificazione, ma faceva parte di un complesso sistema di fortificazioni e di un castello più antico dell’attuale. Dal 1985 è di proprietà del comune e ha subito diverse opere di restauro. Il castello risale al XVIII secolo a opera dei conti Galleani. L’edificio è stato la sede della cantina sociale del Barbaresco voluta e realizzata dal professor Domizio Cavazza, il padre del vino Barbaresco. In seguito utilizzato per la produzione di grappe, ora è in possesso della prestigiosa azienda vitivinicola Gaja e dopo una radicale ristrutturazione, è tornato alla destinazione originaria. Nella piazza centrale di Barbaresco, dal giugno del 1999, una grande meridiana celebra la coltivazione della vite e la produzione vinicola attraverso dodici illustrazioni prese da un antico trattato di agricoltura. L’ottocentesca Chiesa di San Donato è stata restaurata e adattata ad Enoteca regionale, un punto di riferimento per i numerosi turisti che possono trovare oltre 120 etichette costituenti il 90% dell’intera produzione vinicola locale.

Il comune fa parte della lista dei beni del Patrimonio dell’Umanità
Il vino

Il Barbaresco Docg è ritenuto uno dei vini più pregiati a livello mondiale. L’area di produzione comprende per intero il territorio amministrativo dei comuni di: Barbaresco, Treiso e Neive e una parte della frazione di San Rocco Seno d’Elvio nel comune di Alba.
Questo vino ha origini antiche: Tito Livio lo citava infatti nella “Storia Romana”. Fu Domizio Cavazza, direttore della Scuola Enologica di Alba a fine 1800, a dare inizio alla valorizzazione del Barbaresco. É stata la prima Docg del Piemonte ad aver approvato l’utilizzo delle menzioni geografiche aggiuntive con elenco specifico nel disciplinare di produzione.
Il colore intenso e brillante varia dal rosso rubino al granato e presenta un bouquet stimolante di profumi fruttati ed eterei che richiamano il lampone e la confettura di frutti rossi, il geranio e la viola, ma anche il pepe verde, la cannella, la noce moscata, il fieno, il legno, la nocciola tostata, la vaniglia e l’anice. Il vitigno è il nebbiolo al 100%. Il periodo minimo di invecchiamento previsto dal disciplinare è di 24 mesi, di cui 12 mesi in botti di rovere o di castagno. Il Barbaresco sottoposto a un periodo di invecchiamento non inferiore a 4 anni può portare come specificazione aggiuntiva la dizione “Riserva”. La gradazione alcolica minima è di 12,5 gradi.

Produttori del Barbaresco
La cantina è stata fondata nel 1958 nel castello di Barbaresco da 19 soci. Oggi conta 50 membri con circa 110 ettari di vigneti a nebbiolo e controlla gran parte dei cru storici della zona. La Produttori del Barbaresco vinifica solamente uva nebbiolo, producendo un Barbaresco Docg da uve provenienti da vigneti diversi nella zona d’origine e un Nebbiolo Langhe Doc da uve dei medesimi vigneti idonea a produrre un vino più semplice e di pronta beva. La grandissima qualità dei vini, di rigorosa espressione classicista, è dovuta a regole molto ferree, soprattutto per quanto riguarda i trattamenti fitosanitari. Questi accorgimenti rendono la cantina dei Produttori del Barbaresco una delle più serie e importanti realtà di tutto il comprensorio.

Barbaresco a Tavola
Venerdì 10, 17 e 24 maggio torna Barbaresco a Tavola: una serie di appuntamenti per presentare la nuova annata in accompagnamento a piatti speciali. I ristoranti della zona di produzione proporranno la cucina tipica del territorio in abbinamento a 20 Barbaresco 2015 diversi per serata, rigorosamente alla cieca. Soltanto al termine della cena saranno svelati i nomi dei produttori. I Barbaresco in assaggio durante l’evento saranno in vendita dal giorno seguente presso l’Enoteca Regionale del Barbaresco.
La tanto attesa annata di Barbaresco del 2015 presenta un vino sontuoso dai colori intensi, profumi ampi e complessi, sapori pieni, robusti, compatti.
Grazie al clima, emerge un’eccellente qualità dei tannini che garantiscono vini strutturati, eleganti e longevi. La raccolta è iniziata in anticipo, a fine settembre. Le temperature estive hanno avuto picchi intorno ai 40° C, ma il caldo non ha causato fenomeni di stress ai vigneti grazie alle abbondanti riserve idriche accumulate nei primi mesi dell’anno. Il mese di settembre ha avuto un andamento positivo con una situazione ideale per garantire equilibrio e intensità cromatica alle uve nebbiolo.