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Una guida sul capoluogo piemontese per rimanere stregati dal fascino dei suoi grandi monumenti.

Piazza Galimberti

Dedicata all’eroe cuneese della Resistenza fu iniziata su progetto di Grato Perno nel 1836 e finita cinquant’anni più tardi. È una delle piazze più ampie del Piemonte e al centro, incorniciato da dieci palazzi neoclassici, si erge il monumento a Giuseppe Barbaroux (Ministro della Giustizia e principale autore del Codice dello Stato Albertino). La Piazza diventa il vero cuore della vita cittadina il martedì, giorno di mercato, quando le bancarelle la occupano interamente e la uniscono a Via Roma, anch’essa sede di mercato. Sul lato sinistro, guardando in direzione di Via Roma, si affaccia Palazzo Galimberti sede di una pinacoteca e del museo che racchiude un’ampia mostra documentaria. Dalla terrazza attigua al palazzo il 16 luglio 1943 Duccio Galimberti pronunciò un discorso che sancì l’inizio della Resistenza cuneese. Prospicente, o meglio sul lato opposto, è sito il palazzo della Prefettura, che conserva un’ampia ed imponente scalinata interna. Poco dopo, palazzo Cassini, luogo assai caro ai cuneesi per uno storico caffé cittadino  noto ormai internazionalmente anche per merito dei suoi famosi baci di produzione artigianale.

Via Roma

Pare che anticamente, nota come Via Maestra, fosse una piazza adibita a mercato: le facevano da cornice le facciate interne ai portici dei palazzi. A causa delle frequenti nevicate vennero allestite delle tettoie per offrire un riparo ai mercanti, che in seguito furono trasformate in portici sormontati da nuove abitazioni.

Palazzo Municipale

Situato in Via Roma angolo Piazza Audifreddi, la sua costruzione risale a due epoche diverse: la parte più antica, al 1631. Nel 1775 il comune lo acquistò e lo ampliò con un nuovo corpo progettato dal Martinez. Al suo interno sono molto interessanti la Sala della Giunta, affrescata da Angelo Persico nel 1791 e il Salone d’Onore con affreschi ottocenteschi del Borgocarratti.

Teatro Civico Toselli
Dedicato al grande attore cuneese Giovanni Toselli fu costruito in Via Roma nel 1803 e ristrutturato nel 1828 dall’architetto Carlo Barbarino. Particolarmente suggestiva è la ricostruzione della vita mondana di Cuneo attraverso le parole riportate dal cronista Camillo Fresia: «Vicino al Teatro, nei locali in cui si stabilì poi e prosperò poi l’albergo del castello di Bene, aveva impiantato il suo esercito l’oste Emanuele Gianaria; e lì, invariabilmente si trasferivano gran parte degli spettatori per la cenetta che aveva come piatto il fritto di Lamprede e i bas de soie. I rimasti in teatro occupavano il tempo conversando, scambiandosi visita nei palchi… le signore portavano qua e là per la sala, offrendone alle amiche e agli amici, oltre che una raccolta di notiziole mondane, pacchetti di caramelle e di pasticcini. Tutti si conoscevano, tutti si rivolgevano la parola, ognuno si considerava in casa propria…».

Viadotto Soleri

Costruito tra il 1921 ed il 1933, è anche noto come “Ponte Nuovo”. L’altezza massima che raggiunge è 47,50 metri e si compone di due parti: una rettilinea per la viabilità e una curvilinea per la ferrovia.

Museo civico

Ospitato nel complesso dell’ex chiesa di San Francesco in via Santa Maria, custodisce reperti dalla preistoria all’età moderna. Il percorso espositivo si snoda attraverso sezioni di numismatica, artigianato del legno, storia della città, arte sacra e pittura piemontese (dell’800 e del ‘900), lapidario. Nell’attigua chiesa in stile gotico lombardo di San Francesco (monumento nazionale), edificata nel 1227 con campanile del 1339, si tengono mostre fotografiche e concerti di musica classica. L’edificio sacro fu terminato nel 1481; ha facciata, portale e monofore gotiche.

Museo Galimberti
Ha sede nella casa natale dell’eroe della Resistenza, conserva oggetti, collezioni e la biblioteca della famiglia.

Osservatorio astronomico
Allestito nel 1990 presso il liceo Scientifico «G. Peano», è aperto la pubblico per l’osservazione delle macchie solari.

La cattedrale
Noto ai cuneesi come Duomo, sorge in via Roma. L’edificio attuale, a croce greca è composto da quattro braccia che dipartono da un corpo centrale a forma circolare sormontato da un’ampia cupola dove è particolarmente apprezzabile il gioco dei volumi pensato con gusto ed equilibrio. L’intero edificio fu progettato da Giovenale Boetto e risale al XVII secolo; presenta una facciata neoclassica (opera del Bono) e la cupola risale al 1835. Custodisce al suo interno dei dipinti di Andrea Pozzo e di Giuseppe Nicolazzi e un notevole coro ligneo, in legno massiccio della seconda metà del ‘700. All’ingresso sulla sinistra è evidente una nicchia che conserva un’elegante battistero gotico in pietra risalente al 1490 sormontato da un pannello a bassorilievo che rappresenta il peccato originale. Ancora d’interesse nella cappella dedicata al Santissimo Sacramento, un grande altare barocco in marmo con incastonati quadretti dei Misteri del rosario, una statua della Madonna col Bambino del periodo settecentesco.

Palazzo Lovera
Oggi è sede di un prestigioso hotel cittadino, anche se le sue origini sono assai remote. La facciata è in stile settecentesco anche se la costruzione è molto più antica. Pare infatti che nel 1515 il palazzo ospitò Francesco I re di Francia, che dopo la traversata al Colle della Maddalena, si recò in Lombardia. L’antica costruzione ospiterà anche Papa Pio VIII, prigioniero di Napoleone.

Palazzo della Chiesa
La costruzione risale al 1500 ed è prettamente di gusto rinascimentale, caratteristica per un bel portale in pietra ornato da un prezioso fregio. L’interno dove vi è un grazioso cortiletto ha una pavimentazione in ciottolato su cui poggiano snelle colonne con capitelli fregiati. Sulla facciata prospetticamente frontale rispetto l’ingresso troviamo due loggette biforate presumibilmente quattrocentesche.

Palazzo Audifreddi
Oggi è la sede della biblioteca civica e ha una facciata di cotto rosso cupo caratteristica per tre ordini di finestre con robuste inferriate e, in basso, si apre un massiccio portone che lascia intravedere un bel giardinetto verde con al centro una vasca in pietra. La forma dell’edificio ha indotto architetti illustri a ritenere che un tempo questo palazzo fosse di proprietà dell’Ordine dei Francescani. In realtà fu costruito dal Conte Alessandro Mellano di Fiano e di Monasterolo.

Palazzo Barberidi Branzola
È il più antico della città e presenta portici bassi e arquati con capitelli in pietra grigia recanti decorazioni floreali o arabesche. In faccia è rintracciabile la torre medioevale edificata dalla famiglia Valdieri oggi sede del Conservatorio Musicale Bruni.

Chiesa di Sant’Ambrogio

L’edificio che sorge in via Roma è in stile barocco. La sua costruzione, opera di Francesco Gallo, fu iniziata nel 1710 e fu terminata nel 1743. Ha pianta a croce greca e conserva affreschi di Michele Millocco e di Carlo Bianco.

Chiesa di Santa Croce

Situata in Via Santa Croce angolo Via Ospedale, è stato ricostruito in epoca barocca su progetto di Francesco Gallo. La cattedra conservata al suo interno è quella, secondo la tradizione, su cui sedeva San Bernardino da Siena.

Chiesa di Santa Maria
Situata nell’omonima via fu eretta nel 1655 su progetto di Giovenale Boetto. L’abside, ricostruito nel 1726 è opera di Francesco Gallo. L’interno della chiesa è arricchito coi dipinti del Toselli, del Pozzo e del Lanfranchi.

Chiesa di San Sebastiano
Dal 1320 si erge in via Mondovì, la più caratteristica della città. Al suo interno si trovano un dipinto del Molineri (1625) ed alcune tele di Giulio e Gian Battista Bruni (XVII secolo), oltre che il notevole coro del 1595, opera di Tommaso Fontana.

Chiesa di Santa Chiara
Attualmente chiusa al pubblico, l’edificio, costruito nel 1712 per opera di Francesco Gallo, custodisce affreschi degni di nota di G.Carlo Alberti e del Pozzi.

Chiesa della Madonna dell’Olmo
Edificio del 1606 fu costruito su progetto dell’architetto Oreste Negri di Sanfront. Custodisce opere del Moncalvo.

Chiesa del Sacro Cuore
Edificata tra il 1893 e il 1895 in una zona di campi e orti la chiesa è un tipico edificio in stile falso gotico, un gusto molto in voga in quegli anni a Cuneo. Oggi la facciata è in pietra grigia e l’interno diviso in tre navate. La porta d’ingresso è evidenziata da un baldacchino sorretto da colonnine sostenute da leoni in pietra. Di rilievo è il campanile alto e magro arricchito da fregi, merli e decori che terminano all’apice con un acuto pinnacolo recante la statuetta del Sacro Cuore, in bronzo dorato opera di Del Bo di Milano.

Santuario degli Angeli
L’edificio primitivo, situato sulla riva del fiume Gesso a tre chilometri dal centro città, risale al XV secolo, mentre quello attuale è del 1718. Al suo interno sono notevoli il gruppo scultoreo della Madonna degli Angeli, il dipinto «San Diego d’Alcantara» opera del Moncalvo e il grande crocefisso ligneo conservato nella cappella di destra. Nel parco che circonda il santuario si trova anche il monumento alla Resistenza dello scultore Umberto Mastroianni.

Villa Custoza
Costruzione maestosa chiusa per merito di una cinta muraria e di un maestoso quanto secolare parco. Fu in passato casa di villeggiatura e costruita, nel 1600, per volontà di Monsignor Diego della Chiesa. Oggi dell’antica costruzione resta la parte centrale dell’edificio, anche se le modifiche apportate col tempo hanno senz’altro rispettato le forme precedenti.

Villa Tornaforte
Sorge in frazione Madonna dell’Olmo ed era un convento dei frati agostiniani. Attualmente è proprietà privata. Oltre al parco, aperto al pubblico, è consigliata la visita del piano terreno con decorazioni neoclassiche.

Faro della stazione

Si tratta di una curiosa opera dell’ingegner Cesare Vinaj costruita attorno al 1937. Appare come uno stelo altissimo che reca in punta un enorme riflettore ottagonale. Ai piedi un’ampia vasca geometrica in cemento, serve come raccolta per l’acqua della fontana che zampilla verso l’alto.

Santuario Madonna della Riva
Vi si accede da una pittoresca strada asfaltata che si può imboccare al termine del ponte vecchio di Cuneo. La via è facilmente riconoscibile per merito di una colonna recante in bella mostra, la statua delle Vergine, un’opera che risale all’Ottocento. Attraversando un paio di tornanti, addentrandosi lungo un percorso boscoso, si arriva a questo santuario che sorse, secondo le indagini storiche, in epoca piuttosto lontana, pare intorno al XV secolo, sul sito ove sgorgava una fontana d’acqua purissima cui venivano attribuite virtù magiche. La fonte, era conosciuta come «Fonte Santa», mentre la chiesetta venne soprannominata «Madonna della Fontana». Della fontana originaria oggi non è rimasta alcuna traccia, essendosi esaurita o contaminata. Però, un’altra fontana dalle acque non miracolose  ne sostituisce il flusso. L’edificio, in seguito a diverse vicende, divenne possesso dell’ordine dei Cappuccini, che ne attuarono l’ampliamento, la ristrutturazione e la trasformazione in Santuario, meta di pellegrinaggi rivolti alla preghiera e alla venerazione della miracolosa immagine della Vergine, qui conservata. Distrutto per opera dell’assedio del 1799 venne poi ricostruito nel 1835. Oggi la facciata della chiesa si presenta di facile fattura, tripartita in senso verticale ed ornata con un frontone semplice nella parte centrale, sopra il portone d’ingresso. Sul letto, invece, una piccola serie di cupole conferiscono un gusto alla struttura di tipo esotico. All’interno la navata centrale è particolarmente buia rispetto a quelle laterali. Ma ciò che lascia maggiormente incantati è una lunga serie di ex-voto lungo le pareti a commemorazione delle grazie ricevute. Sopra l’altare maggiore vi è un antico quadro della Vergine, raffigurante la Madonna nell’atto di allattare Gesù Bambino. È questa un’immagine particolarmente venerata dai fedeli.

Casa Samone
L’edificio sorge di fronte all’antico ospedale e alla chiesa di Santa Croce, nel centro storico. Il suo nome è in onore della famiglia che lo fece costruire, su disegno dell’architetto cuneese Pio Eula. Nel 1882 venne acquistato dall’Amministrazione dell’Ospedale e, inoltre, fu sede del cinquecentesco Monte di Pietà. Oggi si presenta al visitatore con un’architettura austera ed elegante, mentre al suo interno conserva uno dei pochi pozzi cittadini ancora esistenti ed è abbellito  da un curioso baldacchino in legno.

Archivio storico
Raccoglie, conserva e mette a disposizione degli studiosi tutti i documenti storici della memoria di Cuneo, a partire dal XIV secolo. Attualmente i documenti che di riferiscono agli anni fino al 1899, sono collocati e inventariati in biblioteca dove possono essere liberamente consultati.

Mediateca

La Biblioteca Civica di Cuneo venne fondata dai francesi nel 1802 e attualmente ha sede all’interno del palazzo Audifreddi. Raggruppa al suo interno volumi, opuscoli e annate di riviste e conserva un archivio storico tra i più rilevanti della regione. Ha due sedi distaccate e precisamente la biblioteca dei bambini e dei ragazzi  presso l’ex Convitto Civico di via Cacciatori delle Alpi, e la biblioteca Galimberti. È inoltre Centro Rete del Sistema Bibliotecario che coordina il funzionamento delle biblioteche e dei posti di prestito comunali delle valli e delle pianure attorno alla città di Cuneo.

Corso Nizza

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