Pur essendo, nel contesto regionale divisibile in diverse varietà di terreni e paesaggi, la predominante è l’alta pianura, ossia quella fascia a ridosso delle pendici montane. Certamente suggestiva per il paesaggio, la pianura cuneese si presenta con una grana del terreno minuta, facilmente irrigabile, con le coltivazioni perciò più redditizie.
I tipi di coltura più caratteristici e diffusi sono indubbiamente il mais e i cereali.
Fanno anche parte del suggestivo paesaggio le cascine, che spuntano dai prati verdissimi in primavera, e dorati in estate a ricordare quanto attaccamento e vocazione agricola abbia la Granda. Fino a qualche decennio fa, infatti, la provincia di Cuneo aveva essenzialmente un’economia rurale. Oggi l’agricoltura e la zootecnia hanno perso in parte, il loro ruolo guida, poiché le altre attività agricole le hanno sottratto addetti e risorse, anche se riveste ruolo di primaria importanza sia per quanto riguarda il numero di addetti, sia per il volume di affari e la quantità di prodotto immessa ogni anno sul mercato.
L’agricoltura della Granda è di enorme qualità e ha da proporre prodotti di altissimo pregio. È il caso della zootecnica, con i vitelli di razza piemontese e la frutta che possono rendere ancora più remunerativo e interessante il lavoro agricolo. Quella di oggi non è più la campagna povera descritta con toni drammatici dagli scrittori illustri provinciali. Per fortuna molte cose sono cambiate, la meccanizzazione e la modernizzazione degli impianti permettono di raggiungere elevati standard di rendimento qualitativo e consentono un’esistenza più agiata.
In provincia si allevano capi di bestiame, soprattutto bovini e suini nelle zone di pianura tra Savigliano e Fossano, con Carrù, capitale del Bue Grasso. Un’altra ricchezza è rappresentata dalla produzione di frumento e granoturco, nonché quella qualificata degli ortaggi.
