La Valle Varaita

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Estesa per oltre 60 km, la Val Varaita si presenta come una delle aree forti del turismo provinciale, con i suoi paesi ricchi di tradizioni.

Un turismo che in estate punta sul verde, sulle passeggiate, sulle escursioni, sull’alpinismo, senza disdegnare gli sport all’aria aperta, mentre d’inverno offre meravigliose discese fuori pista con itinerari di sci alpinistico che si possano effettuare da metà febbraio sino a Pasqua.

Ottimo il campo scuola Pineta Nord per bambini e principianti, servito da due sciovie con innevamento programmato e dotato anche di una pista di pattinaggio su ghiaccio naturale. E per chi ama il fascino del brivido nulla di più esaltante delle cascate di ghiaccio, che qui, in Val Varaita, per merito del clima, dell’esposizione e dell’altitudine elevata mantengono le migliori condizioni di ghiaccio anche nei periodi di rialzo della temperatura. La comodità di accesso permette, poi, di salire anche dopo le nevicate e di concatenare diversi percorsi in un sol giorno. La valle è dunque un ottimo diversificato terreno di gioco per tutti gli amanti del cascatismo, siano essi novelli o esperti alpinisti. Molte le cosidette cascate classiche, ossia quelle colate che si formano tutti gli anni e si scalano da dicembre a metà marzo. Ogni cascata ha il suo nome, assegnato dai primi scalatori o dalla consuetudine alpinistica. Sci e divertimento sono la parola d’ordine per questa valle.

A Sampeyre per esempio, vi sono due sciovie adatte a sciatori principianti e di medie capacità. Per soddisfare gli appassionati dello sci di fondo è stata tracciata una pista omologata per grandi competizioni, palcoscenico – insieme a quella di Casteldelfino – della Caminada Bianca, gara di gran fondo, che si svolge ogni anno in febbraio. Esiste inoltre una pista da fondo escursionistico, che si  snoda da Becetto al Colle del Prete. Valmala invece, oltre a una lunga tradizione, vanta ben 35 km di tracciato di ogni grado di difficoltà. Nell’alta valle, tra splendide cornici montuose, si snodano le piste di Bellino (18 Km.) e Chianale (9 Km); qui, grazie all’elevata altitudine ( 1700-2000 m) è possibile sciare dalla fine di novembre a primavera inoltrata. Anche Casteldelfino è meta ambita degli sciatori, per merito dell’importanza delle piste di fondo tracciate ad anelli di 2-3-5 e 12 km. Una pista omologata dalla Federazione Italiana Sport Invernali per gare internazionali si inoltra attraverso la splendida pineta di Casteldelfino sino alle Torrette, collegandosi con le piste di Sampeyre. Esistono inoltre due skilift per principianti e una pista di pattinaggio su ghiaccio naturale.

La Valle Varaita, insieme alla Valle Po, è quella più vicina al massiccio del Monviso. Prende l’avvio da Verzuolo e si conclude con la conca dell’Agnello che culmina, a 2.746 metri di quota, con il valico omonimo che mette in comunicazione il Queyras francese. Dopo Verzuolo, Rossana, Venasca, Brossasco, Melle e Frassino, si giunge a Sampeyre e poi ancora a Casteldelfino, dove la valle si biforca portando da una parte verso Pontechianale e Chianale, sino al colle dell’Agnello, e dall’altra a Bellino. La caratteristica principale di questa vallata sono i paesaggi straordinari che si alternano: i dolci e fertili declivi del tratto iniziale si trasformano in orizzonti alpini, verdi pascoli e ripide praterie, vaste foreste di latifoglie e pinete di larici e cembri. Da sempre la valle cosiddetta “smeraldina” risplende nelle mille sfumature del verde della vegetazione rigogliosa.

A rendere particolare la scoperta di questa valle è anche la sua identità culturale, l’anima occitana, che si avverte nell’orgoglio di appartenenza. È uno spirito forte che riacquista nuovo slancio e vigore coniugando modernità e tradizione. L’occitano, antica lingua dei trovatori, è parlato tutt’oggi in buona parte della valle, scrigno di feste di antica memoria. I cortei in costume della “Baìa” e della “Beò”, le processioni delle feste patronali, gli antichi strumenti con le loro note rinnovano ogni volta, in un caleidoscopio di colori, ritmi ed emozioni di questo prezioso patrimonio. Esso in tavola si traduce in singolari accostamenti tra sapori e aromi tradizionali: le “raviòles”, gnocchi di patate e formaggio conditi con burro fuso, i “crosetins”, preparati con farina di segale, il pane di Melle e di Venasca, dolci di castagne, salumi, miele, formaggi e tome d’alpeggio e ancora la bontà prodotta sul territorio dei Comuni di Melle e di Frassino dove ha origine il famoso “toumin dal Mel”, specialità casearia a pasta morbida. Una curiosa particolarità è la coltivazione di erbe officinali a Bellino, Casteldelfino, Frassino e Melle con aziende che operano perlopiù nel settore biologico.

Ravioles

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