Le Valli Pesio e Colla

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La valle Pesio è dominata dal massiccio del monte Marguareis che, nel cuore dei suoi 2.561 metri d’altitudine, nasconde uno dei sistemi carsici più importanti dell’arco alpino occidentale.

L’imbocco della verdeggiante Valle Pesio è segnato dalla ridente cittadina di Chiusa Pesio che pare abbia antiche origini longobarde, ancor oggi riscontrabili per i ruderi del castello medievale. Il centro cittadino conserva un bellissimo aspetto dei tempi passati e lascia intravedere il paesaggio che conduce verso il maestoso sistema calcareo del Marguareis, ambita e quanto mai conosciuta palestra per i più arditi scalatori. A nord, la Valle, presenta il versante che mira a Besimauda un ambiente particolarmente ricco di faggi e pascoli mentre sul lato opposto si trovano cedri e abetaie. In cima la Valle ospita un parco regionale. Il cuore della Valle resta comunque la Certosa che divenne a partire dal 1840 stabilimento idrotermatico per poi nel 1934 divenire di proprietà dei missionari della Consolata di Torino.

La Certosa

Immersa nel verde dei castagni, dei faggi e degli abeti all’interno del parco, la Certosa è stata fondata da San Brunone nel 1173. Nel corso dei secoli l’edificio ha subìto profonde modifiche e alla metà del Seicento venne ridisegnato dall’architetto della corte sabauda Giovenale Boetto che previde la costruzione, fra l’altro, dell’elegante loggiato che è in fondo al viale di ingresso. Quando il Governo napoleonico nel 1802 soppresse gli enti religiosi, gli ingenti beni immobiliari e artistici della certosa di Pesio andarono dispersi e le austere mura del monastero ospitarono uno stabilimento idroterapico frequentato dall’alta società europea. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, il grande albergo chiuse i battenti e l’antico monastero certosino per lunghi anni rimase abbandonato a se stesso fino a quando, dal 1934,  con i missionari della Consolata, tornò a essere un centro di spiritualità.

Alcuni percorsi per gli appassionati della natura:

  • Il primo ha come punto di partenza San Bartolomeo, al Piano delle Gorre. La strada, superato il ponte sul Pesio, conduce verso un percorso sterrato e giunti al bivio per San Giuseppe, svoltando a destra si può, in tranquillità, raggiungere la Certosa. Seguendo le indicazioni la strada ora porta in direzione del Vallone di San Bruno. Si tratta di un percorso facile, percorribile anche in inverno.
  • Il secondo itinerario ha come punto di partenza sempre il Pian delle Gorre, ma la strada da seguire porta questa volta verso il Vallone del Saut. A questo punto, dopo un tratto di strada in salita, si giunge al Gias Sottano di Sestrera. Sempre in salita, circondati da rododendri, si arriva al Gias Soprano Sestrera. Ancora un po’ di pazienza e buon fiato ed ecco dinnanzi il rifugio Garelli a quota 1.970 metri. La discesa è più facile, specie se lungo il Vallone di Marguareis, costeggiando i laghetti e ricongiungendosi con i sentieri fatti in precedenza. Questo percorso consente la visita ai ghiaioni calcarei dello Scarasson, regno di una bellissima flora alpina.
  • La primavera inoltrata e il mese di giugno sono senza dubbio il periodo più indicato per la gita al Pis del Pesio. Occorre cogliere lo scioglimento delle nevi per apprezzare l’aumento del collettore sotterraneo capace di produrre una suggestiva cascata del Pis. Attraverso questa esplorazione si possono conoscere le aree più nascoste del parco, giungendo addirittura, attraverso la scalata in parete della Testa di Baban.

La Valle Colla

La Valle Colla è la più breve delle Alpi Liguri ed è caratterizzata dal massiccio della Bisalta (che prende il nome da “bis-alta” che indica la caratteristica doppia vetta), alle cui estremità si trovano da un lato il Brich Costa Rossa e dall’altro la Besimauda, che si eleva alle spalle dell’abitato di Boves.

A Boves merita una sosta il santuario della Madonna dei boschi. La zona, quanto a sport e passeggiate, offre attrazioni adatte a ogni esigenza e possibilità. La fitta rete di sentieri alpini che percorrono le pendici e le cime della Bisalta consente piacevoli e interessanti camminate che regalano scorci panoramici sulla cerchia alpina occidentale, dal Monte Rosa all’Appennino Ligure. Il passaggio in 15 chilometri dai 500 metri del torrente Gesso ai 2.400 metri del Brich Costa Rossa offre una grandissima varietà di ambienti naturali che ospitano molte specie animali e vegetali. Su tutto il territorio si possono, infine, ammirare le caratteristiche cascine con fienile e gli ultimi tetti di paglia.

Affresco nel santuario della Madonna dei boschi

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