Saluzzo tra arte, cultura e tradizione

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Saluzzo inoltre è una città molto viva: in calendario ci sono numerosi appuntamenti legati alla cultura, all’arte, alle tradizioni.

Basta entrare nel Duomo, a Casa Cavassa (storica abitazione dei notabili del Marchese), prendere la salita al castello dove si affacciano eleganti palazzi e una volta in cima alla torre comunale, guardarsi intorno volgendo lo sguardo verso la pianura, le Alpi, verso la cima del Monviso per scoprire l’atmosfera magica di questa antica città così sognante e così sconosciuta.

Cosa visitare

Cattedrale dell’Assunta
Fu iniziata nel 1491 su un’antica pieve dell’Xl secolo per volere del Marchese Ludovico Il e fu terminata in tardo gotico nel 1501. La facciata è suddivisa da tre portali di cui il centrale è ornato da ghimberga e da due sculture in cotto. L’interno rappresenta decorazioni neogotiche e contaminazioni barocche quali l’altare maggiore, risalente al 1700. Passeggiando lungo le navatelle è possibile ammirare il crocifisso ligneo del primo ‘400, il polittico del maestro Hans Clemer (fine del XV sec.), la Deposizione in terracotta dipinta del XVI secolo e l’altare di San Giuseppe, nel deambulatorio, risalente allo stesso periodo.

Porta di Santa Maria
È la porta di ingresso alla città vecchia. Fu eretta nel 1379 a causa di una nuova espansione del centro a cui seguiva la costruzione di una nuova cinta muraria. Fu pesantemente modificata nel corso dei primi anni del 1800. Attraversando la porta si entra in Via Volta, chiamata dei «Portici Scuri», risalente al XIV secolo.

Piazzetta dei Mondagli
Si arriva alla piccola piazza procedendo da Via Volta: sulla destra si trova la casa natale dello scrittore Silvio Pellico. La piazzetta è uno dei tanti punti suggestivi di “Saluzzo Vecchia”: sulla sua forma terrazzata confluiscono strette viuzze e scalinate ciottolate, tra le quali Via Muletti e Via Valoria, che portano alla bellissima Salita al Castello.

Salita al Castello

E una splendida via sulla quale si affacciano le case dei nobili e gli edifici più importanti della città, come, ad esempio, la Zecca del Marchesato (XV secolo), oppure il palazzo dell’Antico Comune, eretto nel 1462 e arricchito dalla suggestiva Torre Civica, simbolo della città, del 1464. All’angolo con piazza Castello troviamo la Casa bassa dei marchesi, risalente al 1200. La visuale della via è interrotta dal grande torrione angolare del XV secolo della Castiglia: è ciò che rimane di originale del Castello dei Marchesi che si ergeva sulla collina dal 1280, trasformato successivamente in carcere, ora è in disuso.

Torre Civica
La sua costruzione risale al marchesato di Ludovico I attorno al 1462 e diventa presto emblema dell’indipendenza dal potere marchionale. Alta 48 metri regna su Saluzzo. La pianta esterna è quadrata, mentre internamente si trasforma da quadrata a ottagonale attraverso i pennacchi. Nella metà del ‘500 fu rialzata per far posto alla campana. I restauri del 1993 hanno reso alla città l’agibilità a un punto panoramico eccezionale: in una giornata di sole serena si può vedere l’arco alpino dal Monte Rosa fino alle Langhe.

Chiesa del San Bernardino
La sua costruzione, avvenuta sotto il dominio di Ludovico I, è opera di Pietro Costanzia di Costigliole. L’edificio originario venne, nel 1528, distrutto durante un’invasione e successivamente ricostruito per volere di Margherita di Foix. Subì nuovi lavori di ampliamento e ristrutturazione nella seconda metà del ‘700 grazie al volere di Don Benedetto Saluzzo, conte di Manta e governatore di Saluzzo. Al suo interno sono degni di nota il coro, che conserva la struttura originaria, e l’altare maggiore che «custodisce» una bellissima statua di Cristo morto, nonché i pregevoli affreschi e le caratteristiche cappelle che occupano le due navate laterali.

Chiesa di San Giovanni
Fatta erigere nel 1230 venne affidata alle amorevoli cure dei monaci di Staffarda. Nei secoli successivi fu oggetto di lavori di ampliamento ad opera dei Domenicani. La facciata dell’edificio duecentesco, molto semplice, è affiancata dal poderoso campanile, in stile gotico, a pianta rettangolare risale al 1376. Al suo interno, a cui si accede attraverso una splendida scalinata, è conservato un bellissimo ciclo di affreschi quattrocenteschi della Cappella dei Santi Crispino e Crispiniano. Notevole la cappella funeraria dei Marchesi in stile gotico, il chiostro del 1460, la sala capitolare con il grande affresco del ‘500 nel refettorio.

Museo Civico Casa Cavassa

Il nome di questa elegante casa signorile, che venne costruita a cavallo del XIV e del XV secolo, risale al nome dei proprietari, i Cavassa, una nobile famiglia di Carmagnola che la ricevette in dono dai marchesi, alla cui corte Galeazzo Cavassa svolse il compito di vicario generale del marchesato. Il simbolo araldico scelto dalla famiglia era strettamente legato al nome e fu un pesce argentato, molto simile al quagliastro, in posizione simbolica che raffigura l’atto di risalire la corrente. Viene effigiato in molte opere interne alla casa ma è certamente motivo ornamentale nel portone di ingresso all’abitazione. Il portale è motivo d’orgoglio perché propone pregevoli decori in legno intagliato. Fu acquistato dall’antiquario lanetti e ristrutturato nel 1989 sotto il controllo della Sovrintendenza ai Beni Artistici e Storici. Si compone di 36 pannelli in noce e ha due battenti al centro dei quali è evidente un grazioso portoncino d’ingresso. Superato l’ingresso molto bello, l’androne della casa presenta, particolamente evidenti, sei pilastri interamente scolpiti e conservati integri. Nelle splendide sale visitabili al piano terreno spicca la pala della Madonna della Misercordia (1499), opera di Hans Clemer, e il coro ligneo del ‘400 proveniente dalla cappella marchionale di Revello.

Chiesa di San Bernardo
Costruita nel corso del 1400 e del 1500 oggi è chiusa al culto. La facciata, in mattoni a vista, è barocca e al suo interno ci sono pregevoli stucchi del ‘500 e del ‘700.

Confraternita della Misericordia o Crociata Nera
Chiesa costruita nel 1761-62 per opera dell’architetto Quarini ha una splendida facciata barocca curvilinea. All’interno le modeste dimensioni sono compensate dalla volta affrescata a trompe d’oeuil opera di Gian Domenico Rossi a metà del ‘700.

Porta Vacca
È una delle sei porte delle mura del trecento che furono abbattute dal 1600 per far posto ai nuovi palazzi con portici di Corso Italia.

Piazza Loderico Vineis
Si trova nell’attuale centro cittadino dove, in mezzo a un giardino si erge il monumento a Silvio Pellico, opera del 1863 dello scultore Simonetta.

Villa Belvedere
Da sempre conosciuto come «Torre di guardia» venne successivamente trasformato in casino di caccia dei marchesi. Successivamente venne acquistato nel 1572 dal conte Carlo Birago che lo trasformò in edificio residenziale. All’interno sono mirabili un grande camino e una sala con volta a ombrello.

Le ricchezza di Saluzzo sono da sempre state la campagna e l’artigianato.

All’agricoltura (specialmente la coltivazione della frutta) si è aggiunta una forte realtà industriale affiancata all’artigianato del legno e del ferro, conosciuto anche all’estero grazie alla Mostra Nazionale dell’Antiquariato, e alla Mostra Nazionale di Arredamento Artigianato e Antiquariato. La città natale di Silvio Pellico non è soltanto conosciuta per le mostre e per l’artigianato del mobile, ma anche per la musica: infatti è la sede della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale frequentata da giovani di tutta Europa e il coro dei Polifonici di Saluzzo tiene concerti in tutta Italia.

Se si capita nell’antica capitale del marchesato è l’occasione per gustare i piatti tipici, tra cui il fritto misto, sorseggiando il Pelaverga, il vino D.O.C. delle colline saluzzesi.

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