Una provincia ricca di storia

Torna al magazine

Tutti gli articoli

Alto contrasto Aumenta dimensione carattere Leggi il testo dell'articolo

Le origini storiche della provincia di Cuneo si perdono nella notte dei tempi. Al quarto millennio avanti Cristo risalgono, ad esempio, le prime tracce di un insediamento neolitico nella zona di Alba.

Di epoca successiva, ma comunque sempre preistorica, sono le interessanti incisioni rupestri della Valle delle Meraviglie attualmente in territorio francese. ln epoca romana le testimonianze diventano più numerose e sicure.

I primi abitanti della zona furono i Liguri poi sottomessi dai Romani nel loro processo di espansione verso la Gallia. Città di un certo rilievo come PoIlentia (Pollenzo), Alba Pompeia (Alba), Augusta Bagiennorum (Bene Vagienna) compaiono nei documenti dell’epoca di Augusto.

Alba diede i natali nel 126 d.c., a Publio Elvio Pertinace che fu, per Un breve periodo, nel 193 d.c imperatore romano. La presenza di torri e castelli in grandi quantità sulle colline della Granda, testimonia dell’importanza rivestita da queste terre durante il Medioevo. L’abbazia di Staffarda è uno degli esempi più significativi della presenza dei monaci cistercensi sulla terra saluzzese. Il periodo comunale è denso di avvenimenti significativi e di lotte continue. Nascono nuove città, si consolidano quelle già esistenti che tentano di sottrarsi al dominio dei signori feudali. La storia delle provincia di Cuneo si intreccia poi con quella dei Savoia, vive le idee dell’Illuminismo e della Rivoluzione francese, subisce il passaggio ed assiste alle vittorie di Napoleone nella campagna d’Italia del 1796. Cherasco si merita l’appellativo di Città delle Paci, perché diventa sede di importanti trattati.

Abbazia di Staffarda

Dopo l’unità d’Italia, la provincia continuò a essere protagonista della storia patria con alcuni uomini che si distinsero in campo politico come Michele Coppino, al quale si deve l’istituzione della scuola elementare obbligatoria e gratuita, e soprattutto come Giovanni Giolitti per moltissimi anni capo del governo all’inizio del secolo. La Granda ha poi dato il suo contributo di sangue nei due conflitti mondiali che hanno visto i suoi «alpini» in prima linea sui fronti italiani ed europei.

Un capitolo a parte merita la Resistenza che in provincia di Cuneo ha avuto uno dei suoi centri nevralgici. I partigiani cuneesi sono stati in prima fila nella lotta ai nazifascisti e le città delle Granda hanno pagato a caro prezzo la loro scelta, come testimoniano gli eccidi, le distruzioni, la ferocia con cui tedeschi e fascisti cercarono di impedire che i cuneesi riconquistassero la libertà. Le tre medaglie d’oro attribuite ad Alba, Cuneo e Boves sono prova dell’eroismo con cui le popolazioni della provincia si batterono contro la barbarie. 

Condividi l'articolo