27 occasioni per viaggiare in Italia e nel mondo, ascoltare le storie di casari e pastori, scoprire interessanti accostamenti e stupire il palato. Il tutto, ovviamente, cacio alla mano.

In Italia
Le regioni italiane mettono in mostra il meglio di sé proponendo un tour davvero gustoso su e giù per lo Stivale. Partendo dalla piemontese Valle Varaita, con le storie belle e potenti di chi come lo chef Juri Chiotti ha scelto di tornare in montagna regalandole nuove prospettive di sviluppo sostenibile e valorizzando i formaggi locali per poi passare alla Sardegna, per la quale il latte ovino è il simbolo stesso della cultura isolana. Non mancano le campagne laziali raccontate attraverso l’esperienza di aziende che lavorano a ciclo chiuso: dall’erba, alla produzione del caglio, alla lavorazione del latte crudo.
La ricotta

Il latte ovino è protagonista di un appuntamento dedicato ai grandi classici della pasticceria siciliana: cannoli, cassate e cassatelle,…
“Bufale e cioccolato” propone un abbinamento interessante fra sette tipologie di cioccolato e altrettanti prodotti a base di latte di bufala. Con “Il gelato del recupero” si scoprono come i resti del formaggio e quel che rimane sullo scaffale dei bartender possono essere trasformati in gelati cremosi, gustosi e irresistibili.

Imperdibili i Laboratori ospitati nella banca del Vino di Pollenzo che puntano i riflettori sugli abbinamenti con i grandi vini del territorio: Parmigiano e Barbaresco o formaggi d’alpeggio e Amarone? E ancora mozzarelle e ricotta di bufala a braccetto con i bianchi piemontesi e caci naturali a latte crudo accompagnati da vini Triple A.
Originale l’approfondimento su “le Forme del siero”, da cui nascono ricotte di ogni tipo come i fiori di ricotta, le ricotte salate, le infornate e quelle stagionate nel fieno. Con “Il mio nome è: Formaggio” si esplora il mondo dei formaggi senza nome, ma ricchissimi di gusto: i misto capra o le formaggelle, prodotte con il latte di animali alimentati a erba o fieno. Grazie a “Il latte nelle vene” si assaggiano invece le eccellenze casearie elaborate da quattro giovani produttori che portano avanti antiche tradizioni di famiglia tra sacrifici e passione.
All’estero
Il patrimonio caseario d’oltralpe è presentato da un grande affinatore come Hervé Mons e dai fermier francesi, che ci accompagnano in un tour tra i formaggi storici, come il camembert a latte crudo, il tradition salers e la brousse di capra del Rove, tutte produzioni di piccola scala che resistono alle multinazionali del latte.
Oltremanica è invece Neals’ Yard Dairy a condurci nel mondo dei caci inglesi, mentre se ci si sposta in Spagna, tra Asturie, Galizia e Castiglia e León, sul tracciato del cammino di Santiago, ecco un pellegrinaggio tra le forme del latte, i cibi e le bevande della prima Comunità Slow Food iberica.
Ma il viaggio non finisce qui: attraversa i Paesi Bassi alla scoperta di Presìdi Slow Food, passa in Slovacchia per incontrare tanti formaggi interessanti, ambasciatori dell’Arca del Gusto, ma anche piatti tipici, dolci, bevande e mieli, espressione di ambienti incontaminati. Si approda in Irlanda e Australia, nazioni paladine della battaglia a favore del latte crudo e si termina in Canada, con un gustoso abbinamento tra formaggi e gin.
“Contadino a chi?”

Dedicati ai più giovani, questi incontri permettono di sperimentare in prima persona tecniche di produzione sostenibili e rispettose di ambiente e salute, mettendosi in gioco con attività pratiche. Per scoprire la vita del pastore che alleva i suoi animali e li nutre con amore per ottenere un latte eccellente, del gelataio che seleziona materie prime di qualità per offrire una coppetta che possa stupire anche i palati più esigenti, o degli affinatori, che si prendono cura delle forme di formaggio anche per anni, spazzolandole, rivoltandole, ungendole e portandole alla giusta maturazione.