Nel corso dell’ultimo secolo la fama del Tuber magnatum Pico ha fatto il giro del mondo, conquistando le tavole che fanno tendenza nei quattro angoli del pianeta.
La voluttuosa versatilità, la capacità unica di rendere grande ogni piatto contribuiscono in modo determinante a rendere assolutamente speciale questo fungo ipogeo.
Bastano pochi grammi, una decina appena, per impreziosire abbondantemente una portata. Le ricette per impiegare il tartufo bianco nascono dalla versatilità del prodotto, dalla caratteristica di dare valore a ogni piatto senza che questo sia stato creato apposta per il tartufo stesso.
Qualche consiglio
Per gustare appieno il Tartufo Bianco d’Alba lo si consumi crudo, lamellato con l’apposito tagliatartufi su piatti tendenzialmente neutri, base essenziale per valorizzarne il profumo articolato, intenso e travolgente. La carne cruda battuta al coltello, l’uovo fritto, i tajarin in bianco, la fonduta sono forse i migliori esempi di come il profumo del Tartufo Bianco d’Alba possa stupire.
Come si conserva e pulisce
Si conserva in frigorifero (3/6 °C) avvolto in carta assorbente e chiuso in un contenitore di vetro. Un tartufo fresco può mantenersi per circa una settimana, ma conviene consumarlo il prima possibile.
Il tartufo deve essere pulito con una spazzola sotto l’acqua fredda per asportare ogni grumo di terra. Quindi va asciugato con cura e consumato dopo una decina di minuti.
É soggetto a un lieve calo di peso.