di Nadia Toppino
La mostra Face to Face
La mostra è composta con i 20 ritratti anonimi di persone libere e detenute, senza mai rivelare chi siano realmente, realizzati dal fotografo torinese Davide Dutto.
Chi è in grado di riconoscere la faccia di un delinquente? E di distinguerla da un ricercato o da una persona incensurata? Quanto l’aspetto fisico di una persona può dirci sulla sua pericolosità?

Partendo da questi interrogativi si è sviluppato a Torino, per opera e per mano del fotografo Davide Dutto, il progetto Face To Face, nato da un’idea dell’associazione culturale Sapori Reclusi, e diventato oggi una vera e propria mostra realizzata all’interno del Museo di Antropologia Criminale Lombroso di Torino.
“Face To Face, l’arte contro il Pregidizio”, in un gioco di ritratti e di specchi porta in mostra i volti di 10 detenuti del carcere di Saluzzo, di 10 detenute della sezione femminile delle Vallete, e altre persone non detenute.
Volti da osservare attentamente per riflettere sui preconcetti legati anche solo allo sguardo, con il fine ultimo di portare a galla il tema del pregiudizio e di sensibilizzare la società esterna sulla fallacia dei preconcetti con cui si guarda alle persone e a noi stessi.
Non è un caso che la mostra Face To Face sia ospitata presso il Museo Lombroso!

Fu proprio Cesare Lombroso, tra la seconda metà dell’800 e i primi del ‘900 a raccogliere fotografie volte a dimostrare il nesso tra le caratteristiche fisiche degli individui e la loro predisposizione al crimine. Una correlazione mai provata scientificamente, che viene ripresa nella mostra realizzata all’interno del Museo.
L’esposizione dei ritratti realizzati da Dutto è l’esito finale dell’omonimo progetto “Face To Face”, nato nel 2015, che in quasi cinque anni di vita ha visto la partecipazione di diverse persone e la collaborazione con istituti carcerari come quello di Cuneo, di Torino e di Saluzzo.
E proprio in questo numero, nelle pagine su Saluzzo, parliamo della Castiglia, della Mostra di arte Carceraria e del libro Evasioni, anch’esso con le foto di Davide Dutto…che si possa fare un tour culturale-carcerario?!
Il progetto Face To Face affida alle immagini il proprio messaggio di lotta al pregiudizio: osservando i ritratti, nessuno potrà sapere chi è chi e sarà chiamato a fare uno sforzo di riflessione sul proprio modo di guardare il mondo.

Un modo un po’ diverso di intendere una visita al Museo…per una volta Torino può essere vista da questo punto di vista, o almeno anche da questo punto di vista!
E una volta che si è in zona, ecco dove poter mangiare:
- ‘l Birichin (Via Vincenzo Monti 16/A) – Da oltre 25 anni il laboratorio creativo di Nicola Batavia, chef e patron che, assieme al suo locale, è diventato parte della storia della città di Torino e della cucina piemontese.
- La Fucina (Via Madama Cristina 86) – Un’atmosfera familiare e al contempo sofisticata, dove poter gustare piatti nati da una creativa combinazione di ingredienti di alta qualità.
- Al Gufo Bianco (C.so Dante 129/C) – Propone una cucina tradizionale con particolare attenzione ai prodotti del territorio, all’insegna della genuinità e con un tocco di creatività.