La storia
Classe 1987, l’executive chef Gabriele Boffa è un giovane talento dalle radici langarole con un curriculum internazionale di tutto rispetto. Infatti, ad appena trent’anni, ha collaborato con ristoranti e chef stellati di tutto il mondo. Boffa è cresciuto a Diano d’Alba e le due nonne che lavoravano nella ristorazione sono state sicuramente parte importante per la sua formazione. Dopo aver studiato per tre anni all’istituto alberghiero di Alba, a 16 anni è stato stagista dallo chef Massimo Torrengo della trattoria Del Bivio di Cerretto Langhe. Ha poi lavorato da Guido Ristorante a Pollenzo insieme agli chef Guido Alciati e Savino Mongelli, al ristorante La fermata di Alessandria con gli chef Riccardo Aiachini e Andrea Ribaldone, al ristorante Combal.Zero di Davide Scabin a Rivoli e al ristorante Piazza Duomo con lo chef Enrico Crippa. Tra le esperienze all’estero si annoverano: Yannick Alléno in Francia, Pujol in Messico, Mugaritz in Spagna. Dopo l’ultimo anno trascorso al cinque stelle lusso Castello di Guarene, è stato scelto da Enrico Bartolini per il ristorante Locanda del Sant’Uffizio, recentemente insignito di una stella Michelin.
La Locanda del Sant’Uffizio
Immersa nell’incantevole scenario dei vigneti nel cuore del Monferrato, questa dimora antica evoca atmosfere del ‘500, quando fu sede monastica. In quella che era la limonaia del monastero, la Locanda del Sant’Uffizio offre un’esperienza gourmet indimenticabile guidata da autenticità, stagionalità e sperimentazione, proponendo i sapori della cucina italiana contemporanea e una selezionata carta di vini piemontesi, italiani ed esteri, con oltre 300 etichette conservate presso la prestigiosa cantina il “Teatro del vino”. La Locanda del Sant’Uffizio, aperta a metà marzo all’interno del Relais Sant’Uffizio, è l’ultima sfida imprenditoriale di Enrico Bartolini, lo chef più stellato d’Italia. L’ex convento trasformato in hotel de charme è di proprietà della famiglia taiwanese Chang, proprietaria della società Ldc, con cui Bartolini già collabora. Il locale è stato firmato dall’interior designer Baxter. Sedute, luci e specchi sono di gusto classico contemporaneo ed esprimono eleganza creando la giusta atmosfera, raffinata e accogliente. Le tonalità pastello scelte per le pareti creano un effetto di grande armonia con il paesaggio circostante: il magnifico giardino all’italiana su cui affaccia la veranda ricavata nell’antica limonaia e i dolci pendii delle colline percorse dalle viti. In sala c’è Francesco Palumbo, professionista dell’accoglienza affinata in ristoranti importanti come quelli di Claudio Sadler e Carlo Cracco.
La filosofia della classicità contemporanea
La sua idea di cucina è quella dell’interpretazione della filosofia della “classicità contemporanea”, cioè salvaguardare l’identità di Langhe e Roero senza dimenticare l’importanza di innovare attraverso materie prime di qualità non soltanto del territorio. Oggi è possibile lavorare i prodotti e conservarli in modo diverso poiché il trasporto non è più un limite. Nuove tecniche e nuove influenze, unite alla qualità e varietà delle materie prime, rappresentano un connubio vincente. Oltre alla proposta alla carta, omaggio al territorio, alla sua cucina e alla biodiversità italiana, alla Locanda Sant’ Uffizio si può scegliere tra due menù degustazione: “Classici del Sant’Uffizio” legato alla cucina piemontese tradizionale e “Cuore e mente” sei piatti più creativi, in cui convivono ingredienti della tradizione e una moderna espressione di cucina.