L’andamento del Tartufo Bianco d’Alba nel 2019

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Il Tuber magnatum Pico è il protagonista di una annata dall’andamento non costante in termini di produzione, ma sempre presente e di qualità eccellente in tutte le aperture del Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, proveniente dalle colline piemontesi di Langhe, Monferrato e Roero.

All’interno del Mercato sono stati controllati e certificati dall’apposita “Commissione Qualità” più di 600 kg di Tartufo Bianco d’Alba. E se la buona stagione è certamente frutto delle condizioni metereologiche che hanno favorito la crescita del Tuber magnatum Pico, è importante il grande lavoro che la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba insieme al Centro Nazionale Studi Tartufo effettua sulla tutela e il ripristino delle tartufaie naturali cui anche in questa edizione sono stati devoluti parte dei ricavi delle Analisi sensoriali del tartufo così come delle Ultimate Truffle Dinner. Il prezzo nel corso della stagione è oscillato tra i 250 e i 380 euro senza mai toccare il picco dei 400 euro all’ettogrammo.

 «Si allarga ancora la provenienza dei cittadini del mondo che mossi da una sempre rinnovata promozione raggiungono Alba e le colline del Piemonte. – dichiara Antonio Degiacomi Presidente del Centro Nazionale Studi Tartufo – Per mantenere la grande reputazione del Tartufo bianco d’Alba bisogna moltiplicare l’impegno a tutelare ed estendere gli ambienti tartufigeni in un lavoro coordinato tra istituzioni pubbliche, proprietari dei terreni e liberi cercatori. La candidatura Unesco della cerca e cavatura del tartufo in Italia sta aiutando a raggiungere una sempre maggiore consapevolezza degli aspetti culturali e ambientali. Come Centro Studi stiamo intensificando l’attività per la formazione di esperti, consumatori, giovani delle scuole alberghiere e prepariamo un convegno per il prossimo anno di aggiornamento sugli studi in corso di biologia ed ecologia dei funghi ipogei». La stagione del Tartufo Bianco d’Alba, cominciata il 21 settembre con l’evento Tuber Primae Noctis al Pavaglione di San Bovo di Castino, va oltre la Fiera e continua fino al 31 gennaio con la proposta gastronomica nei negozi e nei ristoranti.

Il Tartufo Bianco d’Alba è un marchio noto a livello internazionale e la Città di Alba è ormai percepita a livello mondiale come meta d’eccellenza per il Turismo enogastronomico. Durante l’89a edizione della Fiera è stato riconosciuto ad Alba questo ruolo di traino turistico per l’intero Piemonte venendo scelta come luogo per la sottoscrizione di un importante Protocollo d’Intesa tra tre regioni italiane: la Liguria, la Valle d’Aosta e il Piemonte, per una promozione congiunta dell’offerta turistica sui mercati internazionali. Nell’ottica delle nuove collaborazioni con le Città Creative Unesco nate nel 2018, sono stati prodotti a Fabriano, il distretto italiano della carta, i sacchetti numerati nei quali vengono consegnati i tartufi certificati acquistati al Mercato Mondiale. Lo speciale legame tra le città di Alba e Fabriano ha fatto sì che sia stata dedicata alla Fiera una speciale carta filigrana per avvolgere e custodire il Tuber magnatum Pico.
L’Alba Truffle Show, in particolare, ha dimostrato di essere il luogo privilegiato in cui incontrare i saperi e i sapori provenienti dalle altre Regioni italiane: è avvenuto con la Regione Toscana con cui si sono imbastite le basi di una sinergia capace di valorizzare, congiuntamente, in Italia e nel mondo, le bellezze artistiche e le eccellenze delle rispettive produzioni enogastronomiche, la Valle d’Aosta, con cui è stato sottoscritto un Protocollo di Intesa per la valorizzazione della Fontina DOP della Valle d’Aosta. La regione è stata presente in Fiera per promuovere il proprio territorio e le sue tradizioni gastronomiche attraverso due cooking show curati da due chef valdostani. Ma continua anche il gemellaggio tra il Tartufo Bianco d’Alba e l’isola di Pantelleria, che ha presentato Passitaly: il Festival Internazionale del vino Passito di Pantelleria e dei vini da meditazione.

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