di Nadia Toppino
La tradizione del presepe rivive in Granda, con caratteristiche raffigurazioni nei vari paesi. Hanno tutti delle storie particolari, qui qualche curiosità di alcuni di essi.
Verduno
L’originale Presepe che si allestisce a Verduno coniuga le due grandi passioni dei realizzatori Maddalena Ravinale e Carlo Casavecchia: i viaggi intorno al mondo e la costruzione di presepi.
Il Presepe “del viaggiatore” viene realizzato a Verduno nel suggestivo Santuario del Beato Valfrè. Ogni anno il visitatore attraversa nuovi paesi, si accosta a differenti culture passando dai paesaggi latino-americani a quelli europei, dalle atmosfere dell’Africa nera al fascino del deserto del Sahara, dalle ambientazioni palestinesi e medio-orientali alle suggestioni indiane e dell’estremo oriente. La passione per il viaggio in posti lontani permette a Carlo e Maddalena di riprodurre, lavorando con la fantasia e con grande cura dei particolari, ciò che hanno scoperto in giro per il mondo. Ogni anno inoltre l’allestimento del Presepe ha come scopo di concorrere a finanziare un progetto di EMERGENCY.
L’edizione 2019/2020 vedrà le ambientazioni della Giordania Palestina, della Namibia, della Grecia e della Mongolia.
Isaarca
La particolarità del presepe di Isasca è rappresentata dall’uso di ceppi di legno di ogni forma e dimensione raccolti nei boschi circostanti che, disposti in vari modi, vanno a formare un paesaggio tipicamente montano. Molto caratteristiche sono le casette e la grotta della natività interamente costruite in pietra.
Abitazioni rustiche, che ricordano la vita e l’ambiente semplice e genuino in cui si viveva negli anni del dopo guerra. Nel presepe di Isasca sono altresì rappresentati scorci di vita quotidiana, mentre i movimenti meccanici rievocano alla memoria i lavori, per lo più manuali e faticosi, che scandivano la vita di un tempo. Nell’allestimento, ogni anno, si cerca la massima cura dei particolari, nell’intento di trasmettere sempre nuove emozioni e far vivere un momento di stupore e pace in questo mondo così frenetico.
Il presepe di Isasca da qualche anno ha un’importante novità: la storia narrata sia in italiano che in dialetto piemontese. Essa aiuta lo spettatore, in sincrono con i movimenti meccanici e le luci, a seguire la storia della nascita di Gesù e a comprendere e gustare tutte le scene di vita rappresentate.
Cuneo San Paolo
Il Presepe San Paolo comprende più di 20 installazioni differenti che ricoprono un’area di quasi 80 mq., dalla “Capanna del Bambin Gesù” alla riproduzione alle riproduzioni di case tipiche del territorio, dalle “Case dei Pastori” al “Lago” su cui si affaccia la “Casa del Pescatore”, fino ad arrivare alle novità di quest’anno, non rivelate!
Con i suoi 80 metri quadri e una trentina di casette in legno e polistirolo, il presepe San Paolo è uno dei più grandi della città.
Tutto è opera dei giovani della parrocchia, un gruppo di lavoro che raccoglie ragazzi dai 14 ai 30 anni, che cercano di mettere a disposizione le loro conoscenze tecniche e la loro pazienza per ampliare e mantenere le installazioni, combinando fantasia e capacità di “rubare” i segreti di questa attività ai più esperti.
Racconigi
La chiesa che ospita il Presepe è la più antica di Racconigi: risale al 1506 ed è dedicata alla Santissima Annunziata, ma tutti la conoscono come San Domenico in quanto è stata sede di un convento di Padri Domenicani fino agli anni ’70 del secolo scorso.
Il presepe è nato solo tre anni fa, dal recupero delle statuine trovate in un baule nella sacrestia della chiesa e alcune di esse, in gesso, sono state restaurate e modificate: per esempio, quella che oggi raffigura un pifferaio seduto su un tronco era un pastore sdraiato che versava in pessime condizioni.
Il Presepe di quest’anno è stato ampliato rispetto alla versione originale e raggiunge una superficie di circa 20 mq: sono state ricostruite ed alzate le montagne dello sfondo, da cui sgorga un ruscello che scorre fino al lago, anche questo ingrandito rispetto allo scorso anno.
Altre importanti aggiunte di quest’anno sono un nuovo villaggio dove compare la riproduzione della chiesa di San Domenico, una casa rurale e l’alternanza del giorno e della notte. In primo piano spicca la Natività, formata da statue di gesso alte circa 50 cm.
Cavallermaggiore
Il Presepio di Cavallermaggiore festeggia quest’anno l’importante traguardo del 42° anniversario di fondazione, risultando uno dei più longevi della provincia granda. Viene realizzato su una superficie di oltre 300 mq. Partendo da una struttura stabile, sono necessari circa 3 mesi di lavoro da parte di una decina di volontari.
Le caratteristiche principali che lo rendono unico nel suo genere sono due: la prima è il fatto di potervi camminare al suo interno, potendo osservare da diverse angolature le varie ambientazioni e scene di vita del presepio; la seconda sono le statue che lo compongono: le più grandi (alte 50 cm circa), che formano il mercato, la grotta e la zona di re magi, risalgono al 1700 e hanno la particolarità di avere gli occhi in vetro e di essere scolpite nel legno con grande maestria ed accuratezza. Un secondo gruppo di statue di media grandezza (alte 30 cm circa), risalgono al 1800 ed anch’esse sono scolpite in legno ma in modo più grossolano. Hanno però braccia e gambe snodate e si sono prestate con più facilità alla meccanizzazione, il che le rende vive nei loro vari mestieri piemontesi risalenti all’inizio del 1900. Infine un terzo gruppo di statue sono di origine provenzale e risalgono al 1900: sono realizzate in terracotta e stoffa e vengono usate nel presepio per valorizzare la prospettiva e arricchire l’ambiente.
Possiamo descriverlo in numeri:
5 km di cavo elettrico, le 100 lampadine circa contenute nelle case, i 100 mq di muschio verde, i 5 metri cubi d’acqua che danno vita al lago, ai vari fiumi e alle 15 fontane sparse su tutto il presepio, i 200 kg di scagliola che servono a realizzare la scenografia insieme agli oltre 100 fogli di carta 120×120 cm stropicciati e alle numerose bombolette spray per colorarli, i 300 kg di ghiaia per formare le strade e le piazze.
Ed ancora i 200 mq di stoffa azzurra che compongono il cielo addobbato dalle 2000 e più stelle di carta, i tanti animali tra cui oche, galline, colombi, passeri, pavoni, pecore, mucche, maiali che arricchiscono il paesaggio, i 135 passi che occorrono per percorrere tutto il giro al suo interno…
Da osservare i numerosi giochi d’acqua e le luci che si alternano in alba-giorno-tramonto-notte, con la comparsa della luna piena e della stella cometa. Inoltre sono molto curati i particolari all’interno delle case e nell’insieme del presepio e gli oltre 80 movimenti meccanici.