di Nadia Toppino
La ristorazione milanese è sempre attiva e viva, nuove aperture in ogni momento, ogni giorno si può parlare di qualche nuovo locale.
Ma non tutti hanno storie significative e importanti.
Vogliamo raccontare quella di due amici che hanno dato vita a due nuovi locali, facendo giochi di spostamenti, ricette di olio e foto di acquazzoni!
Stiamo parlando dello storico ristorante stellato milanese Tano passami l’olio e del nuovo ristorante Acquada (trasferitosi da Porlezza a Milano).
Cosa lega questi due posti?
Intanto un’amicizia profonda e affettuosa: Tano Simonato e Sara Preceruti, due chef stellati


- lui con una stella che porta avanti da anni con il ristorante milanese famoso per l’uso dell’olio in ogni ricetta (burro bandito!)
- lei con una stella avuta anni fa nel ristorante dove lavorava in Val d’Intelvi.
Un’amicizia e un affetto che toccano aspetti di amicizia, di rapporto fraterno, di rapporto padre-figlia, di rapporto professionale.
Due persone che si stimano e che si vogliono bene, e che si aiutano, in modi diversi, e crescono in questo. Un grande aiuto da parte di Tano all’avvio del ristorante della giovane e preparatissima Sara, e tante novità di una collaborazione della chef ad un progetto comune con Tano…
E poi li lega un bel rapporto professionale:
- lui ha lasciato il suo vecchio ristorante in zona Navigli, storica sede della cucina stellata a base di olio, per trasferirsi nella più centrale zona Cadorna, in Via Petrarca , mantenendo lo stile del vecchio ristorante, i colori, l’impostazione. Ha cambiato solo qualche cosa nel menù, l’apertura a pranzo con formula business lunch, e la possibilità di organizzare eventi e convention in una cantina (cantina è riduttivo!) magistralmente arredata, con spazio per conferenze o tavole rotonde.
- lei ha lasciato Porlezza, sul lago svizzero, dove aveva avviato la sua attività con il ristorante Acquada, e ha trasferito tutto tra le mura del “Tano passami l’olio” di prima, sui Navigli per capirci!. “Acquada” che in dialetto significa acquazzone, esprime al meglio quello che è Sara Preceruti, che ha voluto arredare il locale con foto di una Milano vista attraverso i riflessi delle pozzanghere.
Due posti da scoprire, sia per la cucina di entrambi, diversa nella sua essenza e sostanza, sia per le persone, due chef ricchi di umanità, piacevolezza, cultura e simpatia…
…perché dietro ogni piatto ci sono mani che lo cucinano, e dietro ogni mano c’è una persona che ha desiderio di esprimere il suo essere nelle sue ricette.
Ecco, in questo caso queste due persone che vale la pena scoprirle, attraverso i loro piatti, nei loro ristoranti, e con due chiacchiere al tavolo…o in cucina se proprio non vogliono uscire!