Comune agricolo, Castagnito vanta una frutticoltura specializzata che annovera varie specialità di frutta, ma in prevalenza pesche e pere.
“Chi, movendo da Guarene, terra che a poca distanza elevasi sulle torri di Alba Pompea, s’incammina per la strada, che volge a settentrione, non appena ha girato il fianco occidentale del colle S. Licerio, che si vede sorgere di fronte un piccolo e ridente villaggio. Castagnito è il nome di esso, nome dovuto senza dubbio ai castagni, di cui anticamente dovevano essere piantati i suoi dintorni, e di cui sebbene oggidì non siavi più alcuna traccia, veggonsi tuttavia incoronate le vette di parecchi colli poco distanti…” (Valentina di sant’andrea- storia di vita piemontese)
Costituito da due ambienti nettamente diversificati – area di pianura e sistema collinare – il territorio di Castagnito presenta più di un motivo di interesse. Oltre che vini eccellenti, Castagnito offre al visitatore produzioni ortofrutticole tipiche e di qualità. A dominare il concentrico di Castagnito vi è il rilievo ancora oggi denominato “il castello”. Oggi la sommità del rilievo, posta sopra al Municipio in una pregiata posizione panoramica, è chiamata “Castelverde” ed è stata adibita ad area attrezzata.
CENNI STORICI
Riferimenti toponomastici attestano la presenza, nell’antichità, di fundi romani: Serviliano e Dusiano. erso la fine del X secolo si afferma per possessi in zona il Monastero di S.Pietro di breme. I priorati di S. Quirico, S.Maurizio, S.Maria di Soarme e S.Pietro della Serra sono al centro di modesti insediamenti. Gradualmente l’abbazia di Breme perde terreno, riducendosi, nell’arco di un secolo, ad alcuni appezzamenti. Al decadere del suo potere le famiglie dei castellani vescovili si spartiscono la giurisdizione. Nel 1299 i Roero acquisiscono metà del feudo. Nelle successive ripartizioni Castagnito resta diviso tra i Roero di Vezza, di Monteu e di Revigliasco. In seguito alle guerre per il Monferrato e ad un periodo di possesso ad opera di Don Felice di Savoia ( tra il 1629 e il 1644), il feudo perviene interamente ai Roero di Vezza e Guarene.
COSA VEDERE:
– CASTELVERDE
La costruzione che sorgeva sulla sommità del concentrico viene citata già nel 1074, e fu nei secoli dominata dai vari rami dei Roero, nobile famiglia astigiana che nel periodo medievale acquisì buona parte del territorio che oggi porta il suo nome. Si trattava di una recinzione con fossato e muro, con all’interno una torre nel punto più elevato, che non ebbe mai funzioni residenziali. Oggi non rimane traccia della costruzione difensiva, ma il punto panoramico di “Castelverde” è un piacevole punto di sosta attrezzato.
– SAN GIOVANNI BATTISTA
Parrocchiale edificata nel 1674 sul sito della demolita chiesa dei Ss. Quirico e Giulitta. Conserva all’interno una tela del Moncalvo.
– SANTO SPIRITO
Chiesa dei Disciplinanti, a lato della parrocchiale, fu eretta nel 1708.
– SAN BERNARDO
Chiesetta a pianta circolare con pronao, costruita in raffinate linee barocche agli inizi del ‘700, è posta sulla strada che porta a San Giuseppe di Castagnito ed ha la particolarità di essere leggermente pendente.