Vezza d’Alba è un paese di sommità nella porzione centrale del Roero di antiche origini, e la Rocca dove sorgeva un tempo il Castello è oggi una delle tappe panoramiche della Strada Romantica delle Langhe e del Roero. Circondata da boschi e vigneti, Vezza d’Alba è sede del Museo Naturalistico del Roero e propone agli escursionisti quattro Sentieri tematici, di cui uno dedicato al mondo del tartufo e dei cercatori del prezioso fungo ipogeo, a cui il paese dedica la Fiera di Novembre.
La citazione più antica del nome (Vicia) compare in una donazione, assegnabile all’anno 901, da parte dell’imperatore Lodovico alla Chiesa d’Asti. Il nome deriva da una specie erbacea (la vicia sativa), in passato anche coltivata come foraggera nell’area del Roero, dove ha lasciato altri toponimi.
CENNI STORICI
I toponimi del
territorio, rivelano insediamenti antichi, pre-liguri e pre-indoeuropei. La
presenza romana, ha lasciato tracce nel sistema viario e in un “fundus
Rubiano”, oggi Rubiagno. Al periodo longobardo si collega il primo nucleo
del castello, sorto quasi a continuazione della “sala” (casa
tributaria delle quote fiscali dei prodotti della terra), mentre sul colle di
San Martino esisteva già da tempo una Pieve.
Nel 1228 il vescovo d’Asti riscatta, mediante premuta, il feudo dei
“domini de Vicia”. Poco dopo la metà del ‘300, Vezza subisce il
saccheggio e la distruzione del castello. Il feudo viene concesso dal vescovo
d’Asti ad Antonio de Ponte. Nel 1401 questa famiglia lo vende a Oddone Roero.
La divisione intervenuta nel 1468 tra i Roero, assegna il feudo di Vezza a
Oddone Roero, capostipite del ramo di Vezza e Guarene. Questa famiglia fu, dal
duca di Savoia, investita del feudo di Sommariva Bosco e Teodoro Roero ebbe il
titolo di Conte.
Poco dopo la sua morte però il feudo venne confiscato e il figlio Giovanni
tornò a risiedere a Vezza. I suoi discendenti vi rimasero circa 2 secoli per
poi trasferirsi nel nuovo castello di Guarene. “Terra di Chiesa”,
Vezza fu oggetto di ingerenze e saccheggi, fino a quando – nel 1610 – i Roero
vengono privati del feudo e le Terre di Chiesa, dopo il contratto che il duca
Carlo Emanuele I di Savoia aveva concluso con il vescovo Aiazza, vengono
incluse nei dominî sabaudi. Rientrati in possesso del feudo nel 1631, i Roero
abbandonano all’inizio del 1700 la residenza vezzose, ormai disagevole e
decadente, a favore di quella costruita a Guarene, su progetto di Carlo
Giacinto Roero.
DA VEDERE:
ROCCA DEL CASTELLO
Situata ad una quota di 352 m s.l.m. in prossimità del centro abitato è
raggiungibile a piedi. Costituisce il nucleo centrale attorno a cui si sviluppò
il capoluogo, centro delle attività umane e religiose. Il rudere della torre
che si incontra in corrispondenza della tappa della strada romantica è quel che
rimane di un’antica dimora che ha visto alternarsi i diversi signori
territoriali, fino ad ospitare i Roero, che nel 1697 la abbandonano in favore
di Guarene.
Il terremoto del 1887 la distrusse poi in gran parte, si salvò il mastio (il
“torrione”), ancora restaurato nel 1929, ma crollato in seguito.
CHIESA DI SAN BERNARDINO
anche conosciuta come Confraternita dei battuti Bianchi, è la più bella
costruzione vezzese, dedicata a San Bernardino, costruita tra il 1744 e il 1768
quasi certamente su disegni del conte Carlo Giacinto II Roero di Vezza e
Guarene.
Lo snello campanile fu terminato nel 1792, all’interno ospita pregevoli tele.
La Chiesa viene utilizzata per mostre temporanee e concerti di musica sacra e
classica.
MADONNA DEI BOSCHI
Santuario edificato in un tipico “luogo alto”, ben visibile dalla
tappa della strada romantica, fra la Valle Sanche e la Val Maggiore. La chiesa,
ad una navata in stile romanico, venne edificata nel XII secolo. Nel 1471 il
vescovo di Asti ne concede il giuspatronato ai Roero i quali, alcuni decenni
più tardi, fanno costruire il convento annesso. La costruzione nel 1731 della
volta sulla navata ha avuto l’effetto di confinare nel sottotetto un prezioso
affresco gotico raffigurante l’Annunciazione, dipinto verso la fine del XV
secolo. Nella cripta, dal 1608 alla fine dell’800 vennero sepolti vari
esponenti della famiglia dei Roero di Vezza e di Guarene.
MUSEO NATURALISTICO DEL ROERO
ll Museo Naturalistico del Roero offre la possibilità di osservare e conoscere da vicino i diversi ambienti naturali del Roero, sia dal punto di vista geologico, sia da quello naturalistico. Si compone infatti di due sale: la sala geologica, che, attraverso ricostruzioni plastiche e raccolte di fossili, racconta l’origine del territorio roerino così come lo conosciamo ora, e la sala faunistica, dove in nove vetrine vengono presentati i particolari ambienti e i relativi abitanti del Roero, a cui si aggiunge una sezione entomologica.
Il Museo, gestito da volontari, si pone come luogo di formazione per bambini ed adulti in quanto rappresenta in maniera adeguata i diversi ambienti naturali che compongono il Roero, costituendo un centro di interesse turistico-naturalistico-culturale a disposizione della collettività.
TARTUFAIA DIDATTICA DEL ROERO: nel cuore dei boschi del Roero sorge la Tartufaia Didattica, un luogo dove i turisti, le scuole e i semplici curiosi potranno scoprire il processo di origine e la magia che si nasconde dietro al frutto più pregiato e ricercato del nostro territorio.
Situata a metà percorso sul Sentiero del Trifolao, la tartufaia è raggiungibile a piedi percorrendo il Sentiero, oppure in macchina parcheggiando lungo la statale Alba-Canale. A poca distanza dalla tartufaia vi è anche un laghetto artificiale ricoperto da fiori di loto che nel periodo estivo regalano una magnifica fioritura.