La posizione strategica e l’altezza offrono un mirabile paesaggio che spazia dall’appennino Ligure alle Alpi Cozie. Prunetto si trova più in basso rispetto alla rocca su cui sorgeva l’abitato medioevale, e proprio la zona situata sulla dorsale che divide la Val Bormida da quella dell’Uzzone ospita uno dei complessi storico-architettonici più importanti dell’Alta Langa.
Delle antiche vicende storiche rimane il castello degli Scarampi che con la sua mole attira subito l’attenzione dei visitatori e domina imponente le case sottostanti. Ai suoi piedi esiste ancora, in ottimo stato di conservazione, la porta ad arco in pietra che dava accesso al borgo e che, come la casa adiacente, è coperta dal caratteristico tetto in pietra tipico delle vecchie costruzioni dell’Alta Langa.
Il castello, in posizione sopraelevata, domina tutto il paese e si sviluppa su un impianto a forma di trapezio. Oggi è interamente visitabile.
Proprietà dei marchesi Del Carretto in età medievale, la struttura, realizzata nel XIII secolo in pietra locale, ha una forma rettangolare, con torrette quadrangolari ai lati e un torrione circolare. Gli accessi sono costituiti da due strutture ad arco, uno più stretto, per il passaggio pedonale, uno più ampio.
Nel XV secolo vengono effettuate alcune trasformazioni per adattarlo a dimora civile. L’ambiente principale del castello è rappresentato da un salone a doppia altezza situato nell’ala ovest, con evidenti modifiche ottocentesche.
Accanto al castello si trova il santuario della Madonna del Carmine, antica parrocchiale. Posta nei pressi del castello edificato dagli Scarampi, era anticamente la chiesa parrocchiale di Prunetto con il titolo di S. Lorenzo.
Edificata in arenaria locale probabilmente nel XIV secolo, a tre navate, con due poderose colonne tonde assolutamente uniche, era senz’altro una delle più ampie chiese della zona. L’interno doveva essere interamente decorato da numerosi cicli di affreschi, di epoche diverse.
Lunghi periodi di incuria e qualche problema di statica spinsero nel 1904 gli abitanti di Prunetto a costruire una nuova parrocchiale (che mantiene il titolo di S. Lorenzo) e, dopo lavori di sistemazione, a trasformare l’antica chiesa nel santuario della Madonna del Carmine.
Negli ultimi anni si è restaurato il tetto e, dopo l’alluvione del 1994, consolidato l’intero edificio. Sono pure stati restaurati gli affreschi restanti.
Particolarmente interessanti quelli presenti nella terza campata della navata sinistra, datati 1478 e firmati dal pittore Segurano Cigno, di cui restano opere nel Monregalese.
Degne di nota, nella navata di destra, le scene che descrivono le tentazioni di S. Antonio Abate.
La festa patronale si svolge a settembre in onore di San Matteo.
La leggenda racconta che sulla collina, dove oggi sorge il paese, ci fossero grandi distese di pruni e che pertanto il suo nome derivi dalla fitta presenza di questo albero.
Nel 967, con apposito diploma, Ottone I donava Prunetto ad Aleramo, capostipite della dinastia dei Marchesi di Monferrato: questo dimostra quanto siano lontane le origini del paese.
I vigneti di Prunotto si estendono per circa 65 ettari nel territorio delle Langhe e del Monferrato, frazionati in piccoli appezzamenti e singoli vigneti da cui nascono grandi vini rossi.
Nel rispetto delle tradizioni piemontesi vengono prodotti anche vini da uve bianche come il Moscato d’Asti e l’Arneis, ai quali si uniscono un innovativo rosato e le due grappe di Barolo Bussia e Barbera d’Asti Costamiòle.