Paesi d’alta Langa: San Benedetto Belbo

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Il paese ospitò Beppe Fenoglio per molti periodi della sua vita: pertanto a lui è dedicata la biblioteca civica.

Allungato su una piccola pendice collinare a 600 metri di altezza, presenta un’antica porta in pietra, con lo stemma dei Del Carretto, e un ponticello medioevale sul Belbo, a monte del paese.

Molto probabilmente le sue origini sono da far risalire alla presenza di un monastero benedettino, sorto all’inizio del 1000, che ebbe la funzione di evangelizzare le popolazioni e al contempo di diffondere le tecniche agricole.

Dal punto di vista architettonico, occorre segnalare la chiesa della Madonna della Neve e quella della Confraternita.

Dai resti delle antiche fortificazioni, lo sguardo spazia sul Serbo e sul Lago delle Verne, dove è possibile trascorre ore piacevoli nel verde e nel relax più assoluto.

Il paese ospitò Beppe Fenoglio per molti periodi della sua vita: pertanto a lui è dedicata la biblioteca civica.

A settembre si svolge la festa patronale in onore di San Placido.

Il paese racchiude un patrimonio di tradizioni: il Micùn, rito di benedizione e distibuzione del pane legato alle celebrazioni religiose del Giovedì Santo, attesta il legame indissolubile con la presenza secolare dei monaci benedettini.

La tradizione musicale di San Benedetto, fondata sulla passione per il canto corale, oggi rivive a San Benedetto con una manifestazione che a luglio celebra lo strumento per eccellenza della musica di Langa, la fisarmonica, di cui è ancora vibrante il ricordo del grande sanbenedettese Reliu, al secolo Fazzone Aurelio, menestrello che per cinquant’anni allietò ogni festa di Langa.

Tra i tesori ambientali i boschi di San Benedetto rivestono un ruolo particolarmente importante nel paesaggio forestale delle Langhe. Oltre all’eccezionale presenza della quercia sempreverde (Quercus crenata), un raro ibrido tra cerro e leccio, nei freschi valloni sul fianco destro del Belbo sono conservate rare piante erbacee e suffruticose del sottobosco.

Il torrente Belbo a San Benedetto è stato individuato dalla Regione Piemonte come biotopo di interesse regionale con la denominazione “Il torrente Belbo e il Lago delle Verne”.

Sotto la folta coltre delle fronde degli ontani neri che si richiudono a galleria le fresche acque del torrente scorrono in un letto pietroso tra blocchi di arenaria ricoperti di muschi ed ospitano specie non comuni di libellule, la sanguinerola (un piccolo pesce di acque fresche e pulite) e il celebre gambero d’acqua dolce del Belbo ormai giustamente tutelato.

Tra la fauna ornitica è spesso avvistata presso le sponde del lago delle Verne la nitticora.

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