Paesi dell’Alta Langa: Albaretto della Torre

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Albaretto della Torre è un comune italiano di 224 abitanti, si trova su una dorsale collinare tra le valli del Belbo e del Tanaro ed è rappresentata dalla Torre risalente al XIII secolo che ancora svetta ben conservata nel giardino della casa parrocchiale.

La Storia

Alcune scoperte archeologiche indicherebbero per Albaretto origini romane, tuttavia la documentazione storica permette di risalire soltanto al XII secolo quando venne costruita la torre.

Nel secolo successivo la torre venne affiancata da un castello fatto costruire da Manfredo Del Carretto, poi distrutto nel corso del Seicento. Recentemente è stata restaurata la confraternita dell’ Immacolata, adibita a locale per manifestazioni culturali, concerti e mostre. Anche la memoria degli anziani ha conservato testimonianze interessanti come quelle relative a due giochi popolari: la corsa del tacchino e il lancio del merluzzo che un tempo ravvivavano le occasioni estive. Quest’ultima competizione vedeva i giovani del paese contendersi i merluzzi disposti su un banco, dando prova di forza nel lancio di uno di essi.

Per quanto riguarda l’origine del nome c’è chi sostiene che il termine Albaretto comprenda il piemontese “arbra” e indichi un luogo ricco di vegetazione, in particolare di pioppi. L’archivio comunale non fa luce su queste controversie, anche se conserva un’interessante lettera del famigerato comandante “della massa cristiana piemontese” Brandale Lucioni, conosciuto anche come Branda de Lucioni, con la teorizazzione delle tattiche di guerriglia utili a sconfiggere i giacobini francesi invasori con l’uso delle lance, pertiche, tridenti e turni di sentinella sul campanile dei paesi, in modo che si potessero suonare le campagne a martello all’avvicinarsi dei nemici.

La Torre

Il torrione che svetta nel centro delle case, a dominare la piazza e la chiesa parrocchiale, è quello che resta del castello costruito dai signori Del Carretto e distrutto, pare, nel 1630 dalle artiglierie francesi, impiegate nelle Langhe durante la guerra di successione del Monferrato.

A pianta quadrata, ingentilito unicamente da una serie di archetti sulla sommità, è attualmente di proprietà comunale.

Recentemente ne è possibile l’accesso, anche se le scale sono particolarmente ripide nell’ultimo tratto. Dalla sommità, si può godere dello splendido panorama delle Langhe e delle montagne del Cuneese.

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