Paesi dell’Alta Langa: Borgomale

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Borgomale (borgo delle mele) è un paese nel cuore delle Langhe caratterizzato per: l’imponente castello arroccato su un colle che domina il torrente Berna,  la Chiesa Parrocchiale di Sant’Eusebio Martire e l’Enoteca Comunale con i suoi suggestivi “Crutin” scavati nel tufo.

La storia

Borgomale (Borgo delle Mele, secondo alcuni, Borgo di Adimaro, secondo altri frose dal nome di uno dei suoi fondatori), ha un territorio a forma molto allungata e si estende fino alle rive del Belbo, a sud. Il piccolo centro storico poggia sulle rocce di tufo a ridosso del castello, e conserva la grazia e il fascino del caratteristico borgo medioevale.

Nel paese ebbero signoria, a partire dal XII secolo i Marchesi del Vasto, i Marchesi di Ceva e Cortemilia e, in successione i Del Carretto di Gorzegno, i Della Chiesa, i Falletti, i Busca, i Rabino, i Prandi. Anche Francesco Sforza, invadendo nel 1431 le terre del Monferrato, si impossessò del castello di Borgomale. Con il trattato di Cherasco (1631) il feudo di Borgomale, unitamente ad altre 74 terre albesi, diviene possedimento sabaudo.

Il castello

L’antico castello, detto “delle cinque torri“, fu costruito a partire dal 1429 dai Falletti di Alba sulle fondamenta di una precedente fortificazione del XII secolo. Alla “casaforte” si accedeva mediante un ponte levatio. In età barocca venne costruita una scala esterna coperta, con affreschi di carattere architettonico e medaglioni con immagini di cavalieri. Tra i suoi ambienti, una sala d’arme, lo scalone d’onore, i saloni della Caminata e dell’affresco, il cammino di ronda. In luogo dell’attuale terrazza affacciata sulla valle del Berria, sorgeva una robusta torre.

Il castello ospitò il pontefica Pio VII durante il suo viaggio verso la Francia, per l’incoronazione di Napoleone Bonaparte. Recentemente è stato acquistato dal torinese Prof. Massara Giovanni che ha provveduto a curarne il restauro.

Nel 2005 vengono esposte a Mondovì le “Diciotto finestre di Borgomale”, opera di Pinot Gallizio, il pittore che sogna di realizzare ad Alba una città per gli zingari e che nel 1965 promuove il Primo Congresso Mondiale degli Artisti Liberi.

Il Castello è di proprietà provata e non normalmente visitabile.

L’enoteca comunale

I lavori di ristrutturazione dell’enoteca comunale sono terminati nel 2005 e hanno riportato alla luce le antiche cantine (crutin e infernot) risalenti, presumibilmente, all’epoca di costruzione del castello di Borgomale.

I due crutin visitabili, scavati nel tufo e con volta a cupola, scendono sotto etrra per due piani. Il primo, più esteso, veniva impiegato come deposito di conservazione dei vini e degli alimenti; il secondo più in basso, fungeva in origine da ghiacciaia e veniva riempito di neve su cui si deponevano le scorte di carne.

Questi crutin, mantenevano, in assenza di neve, una temperatura costante sui 10-11° C e un’umidita’ dell’ 80-90%. Voluta per diventare una vetrina per la promozione e la vendita dei prodotti tipici locali, propone le tipiche merende della tradizione contadina di Langa con degustazione di vini locali, salumi, formaggi a latte crudo di pecora, miele, marmellate, dolci a base di nocciole e farro.

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