Paesi dell’Alta Langa: Camerana

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Camerana è un piccolo comune con magnifici paesaggi naturali ricchi di storia e di arte.

La storia

Camerana è nominata per la prima volta, quale dominio della Chiesa di Savona, nel diploma di Ottone III (967) “Cum decimationibis de Cameriana” in cui si concedono le rendite delle pievi a Bernardo vescovo di Savona. In tale diploma si cita l’esistenza di una casaforte posta a difesa di una delle principali vie di comunicazione tra la riviera ligure e l’entroterra, la cosiddetta “via del sale“.

Nel periodo medioevale ha registrato processioni e pellegrinaggi che hanno testimoniato attraverso i secoli la fede popolare, ancorata ai valori del vivere e della civiltà contadina ancora oggi in parte esistenti. Ne sono prova gli oratori e le cappelle disseminate sul territorio, che superano i confini locali per agganciarsi a fenomeni di religiosità in una enorme vastità geografica e storica. In particolare, si può ricordare la strada su cui sorgevano il Pilone (anticamente oratorio) del Foresto e la cosiddetta “Sosta della Calcinera”, luoghi che si incontrano ancora sulle “vie del sale” in territorio cameranese, come testimonia il percorso “la salinera” (o sarinera) che collega la zona di Costa con il bivio delle Settevie, confine tra Camerana, Mombarcaro e Monesiglio.

Il castello

Notizie di questa presenza fortificata si hanno già a partire dal X secolo, quando nel 967, in un documento relativo ad una donazione a favore della chiesa di Savona, si fa menzione di un appostamento difensivo sul luogo. Non era, pare, che una piccola casaforte a presidio e difesa della zona e la sua importanza derivava dalla posizione a cavallo delle maggiori vie di comunicazione che collegavano l’entroterra piemontese con Savona. Proprio ai marchesi di Ceva appartenne per lungo tempo l’edificio, finché nel 1268 non pervenne ai Del Carretto, i quali provvidero a potenziare l’antica casaforte. Più che un potenziamento si trattò di un vero e proprio rifacimento, imperniato sulla torre quadrata, ancora oggi visibile, che funzionava da mastio e da centro di tutto il sistema difensivo. Il complesso passò quindi a vari proprietari per tornare poi ai suoi primitivi possessori, nel 1458, quali si occuparono di trasformarlo in un castello vero e proprio. Successivamente passò ai Saluzzo, al marchese del Monferrato e infine al conte Boarelli Incisa che provvide a ripararlo dai danni subiti durante i combattimenti tra le truppe francesi e quelle imperiali. Nel 1887 un forte terremoto lesionò gravemente il castello e il marchese Incisa lo cedette al municipio. La costruzione fu demolita nel 1930 e venne salvata solo la torre. Questa venne ristrutturata negli anni ’80. Ancora oggi rappresenta il simbolo del paese e dalla sua sommità (30 m circa) è possibile godere di una splendida panoramica della Valle Bormida e dell’antico borgo di Villa.

Il Gioco del Pallone Elastico

Definire i luoghi dove si giocava a pallone elastico a Camerana è arduo. Fino agli anni ’50, tale disciplina era talmente praticata che, nelle giornate festive, in ogni sito pianeggiante veniva tracciato un campo alla “lissa” per poter disputare delle sfide. Gli impianti sferistici stabili e più frequentati erano comunque quelli situati in località Gabutti e Villa. Attualmente a Camerana il pallone elastico non è praticato.

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