La storia
Il paese ha origini antiche, come dimostrano i numerosi reperti ritrovati tra cui tre preziose lapidi, lungo l’importante arteria della “via magistra Langarum”. Secondo alcuni il nome deriverebbe da un legionario romano che pare si chiamasse Castino. Altri sostengono, come comproverebbe una lapide tombale, che il suo nome derivi da “Castrum Stattiellorum” (secondo altri l’etimologia esatta sarebbe dal basso latino “Castaneum” cioè castagneto, per le piante che ancora oggi vi abbondano). Le origini del paese si fanno risalire dalla tradizione ad insediamenti di popolazioni Liguri.
Nel Medioevo Castino appartenne ai Marchesi di Savona, ai Marchesi di Ceva e di Valperga. Oggetto di aspre contese fra Francesi e Spagnoli, Castino passò definitivamente ai Savoia in seguito alla clamorosa vittoria di Emanuele Filiberto. Ancora gli Spagnoli, nel 1600, rovinarono il castello. Notevoli sono le vestigia di un grande castello, devastato dagli spagnoli nelle guerre del secolo XVII e appartenuto in varie epoche ai Del Carretto, ai Guttuari, agli Appiani, ai Valperga, agli Occelli, agli Oreglia di Novello e ai Biandrate di San Giorgio. Un pregevole pulpito barocco si ammira nella parrocchiale di Santa Margherita, assai mutata dai restauri dopo una scossa di terremoto nel 1887. Monumento nazionale è la chiesa benedettina della Vergine delle Grazie, in regione San Martino, di cui sussistono la facciata e il coro con due altari laterali. Apparteneva a un antichissimo monastero in cui entravano, per prendervi i voti o per esservi educate, le damigelle delle migliori famiglie delle Langhe. Il convento fu soppresso sotto i francesi, nel 1802 e il cospicuo patrimonio, 300 giornate di terra, venduto come “bene nazionale.
L’economia di Castino è prevalentemente agricola ed è impostata sulla produzione di cereali e sulla viticoltura. Con le uve locali si producono Barbera d’Alba, Dolcetto d’Alba D.O.C. e Moscato d’Asti a D.O.C.
I monasteri

Nella sua storia di monasteri, Castino può vantarne tre. Quello dedicato a Santa Maria delle Grazie è posto sulla collina di fronte, a mezza costa, tra il verde dei boschi su uno dei tanti tracciati che portavano verso Alba. Quello di San Martino si trova al centro, nei pressi del paese e infine quello posto di fronte alla chiesa parrocchiale, detto semplicemente “il Monastero“, costruito nella prima metà del 1600. Le badesse di questo convento furono spesso donne della famiglia Del Carretto. Dimostrano la ricchezza del convento le strutture che ancora oggi sono visibili. A due piani, con un ampio, elegante loggiato, creano una scenografia appartata ma grandiosa, in contrasto con la più rustica presenza delle modeste case circostanti. Le monache benedettine abbandonarono il convento nel 1802, a causa delle leggi napoleoniche sulla soppressione degli ordini religiosi. Oggi il complesso è adibito ad abitazione privata.
Il centro storico
Il centro storico, di epoca medievale, conserva le antiche contrade lastricate in pietra e un lavatoio tuttora in funzione. Nel centro storico si trova anche il Castello con torrione quadrato.