Cissone sorge a 661 metri di altitudine, sulla strada che da Dogliani sale a Serravalle Langhe. Il territorio del Comune è compreso tra i 417 e i 682 metri sul livello del mare.
Le origini romane del paese che sembrano essere confermate dal ritrovamento, nel cimitero locale, di una stele funeraria oggi conservata nei locali del Municipio, fanno ritenere che il nome di Cissone derivi dal cognome romano Civicius o Civicionis.
Cosa vedere
La parrocchiale di Santa Lucia

La parrocchia di Cissone fino all’anno 1817 si trovava sotto la giurisdizione ecclesiastica di Saluzzo. Con Bolla pontificia di Papa Pio VII del 17 luglio 1817, la Parrocchia è stata assegnata alla Diocesi di Alba. La chiesa è in tre navate, senza absidi laterali e tre campate. L’abside è preceduta da un lungo presbiterio e coperta da una cupola ribassata. Le coperture delle navate sono a volta a crociera tranne nella prima campata dell’entrata.
Sul muro a sinistra dell’altare maggiore sono appese due tele senza cornice: la prima raffigura la Vergine con Santa Maria Maddalena e Santa Caterina d’Alessandria che reggono il lenzuolo in cui è rappresentato San Domenico De Soriano con accanto un confratello; la seconda tela raffigura due Santi ed è firmata “Geovosius Rodes / Venetus Fecit / anno 1793. Sul muro a destra dell’altare maggiore vi è invece un grande ex voto con il paese investito da un cataclisma e salvato da Santa Lucia. Particolarmente prezioso l’organo della chiesa parrocchiale, costruito nel 1879.
Ex chiesa Confraternita dei Disciplinati
La Chiesa è situata nel concentrico di Cissone, proprio a fianco della Chiesa Parrocchiale di Santa Lucia. Sull’epoca di costruzione non si hanno notizie certe, ma si presume che sia stata costruita nei secc. XV – XVI. Una sola data è certa, quella del 1771, anno in cui venne completamente restaurata come è ancora leggibile sulla facciata, proprio al di sopra del portale.
La Chiesa è stata donata dalla Parrocchia al Comune di Cissone, su autorizzazione della Curia Vescovile di Alba in data 24 febbraio 1984: versava allora in pessime condizioni con vasti crolli del tetto, delle volte e di parte delle murature perimetrali. Ne segui un primo restauro che salvò dal crollo l’edificio che venne adibito a salone polivalente e per accogliere mostre ed esposizioni. Ora sta per completarsi la definitiva ristrutturazione e l’edificio verrà anche adibito a salone consiliare e biblioteca comunale.
Lapide romanica

Le origini romane del paese sembrano essere confermate dal ritrovamento, nel locale cimitero, di una stele funeraria oggi conservata nei locali del Municipio. Il cippo è in pietra arenaria ed è alto 1,40 m, largo 0,64 m e spesso 0,31 m. Sopra il tipano ci sono due cornucopie, nel timpano una rosetta a quattro petali, alternati ad altrettanti, più piccoli. La lapide è un cippo funerario che il padre (Quinto Virio Valente) dedica al figlio (Quinto Virio Quieto), morto prima di lui.
La soprintendenza archeologica per il Piemonte ne dispose il trasloco dalla cappella cimiteriale alla sede del palazzo comunale per una maggiore garanzia di conservazione negli anni ’80.
La cappella di Pianezza (cappella della Madonna della Neve)

Il primo documento esistente presso la Curia di Alba che parla della Cappella risale al 1828. Cappella della Madonna della Neve, denominata Cappella di Pianezza, dista dalla Parrocchiale un chilometro e mezzo. Vi si celebrano le messe cosiddette “della Croce” più altre per la Novena. Nella sera delle feste i fedeli del quartiere si radunano a recitare la terza parte del Rosario. Non ha patrono.
La chiesa cimiteriale della Natività di Maria Vergine
La chiesa cimiteriale oggi dedicata alla Natività di Maria Vergine, era un tempo dedicata a Santa Maria di Loreto e reca ancora sul portale d’ingresso un monogramma in arenaria a ricordo del passaggio di San Bernardino da Siena e, all’interno, un affresco della fine del Quattrocento, opera di Antonio Bianchetti da Cherasco (popolarmente chiamato il ”Bianchetto”). L’affresco della chiesa cimiteriale di Cissone riveste una notevole importanza perché rappresenta l’unico documento figurativo firmato dal pittore cheraschese, al quale è stata attribuita anche una Madonna col Bambino conservata nella parrocchiale di Murazzano.
L’edificio, a unica navata, con due campate più una terza come zona absidale rialzata da un gradino, non ha una vera e propria abside. La parete di fondo si presenta piatta con al centro un’edicola in stucco con due colonne che incornicia l’affresco del Bianchetti. L’altare è in muratura con modanature in stucco e dipinto a secco con finti marmi, diverse decorazioni a finto marmo, floreali e finestre trompe l’oeil si intravedono ancora. Recentemente sono stati effettuati lavori per migliorare la staticità delle sue strutture murarie e per la ristrutturazione della parte esterna situata in uno dei punti più panoramici del paese.
La chiesa cimiteriale conservava inoltre la lapide di età romana, che pare sia stata trovata in località Villa.