Paesi dell’Alta Langa: Cravanzana

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Il nome del paese, tra leggenda e storia, è da far derivare da tempi molto antichi.

Cravanzana sorge su una piccola rocca, disteso sulla sponda destra del Belbo a 555 metri sul livello del mare. E’ uno dei centri più importanti nella produzione della nocciola. La parte alta di Cravanzana ospita il centro storico che si raggruppa attorno alla chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Vitale e al poderoso castello medievale.

Ogni anno il I di settembre, si tiene a Cravanzana un’importante fiera commerciale, conosciuta e frequentata già nell’antichità.

Il nome del paese, tra leggenda e storia, è da far derivare da tempi molto antichi.

La tradizione popolare racconta che un’unica capra rimase dopo una pestilenza che aveva debellato le greggi (crava sana = capra sana). La storia ammonisce invece che a dare il nome al paese fu la famiglia gentilizia dei Calventius, da cui Villa Calventiana.

Oggi a testimoniare il passato del paese è rimasta la possente mole del castello, che domina il paese e la valle sottostante.

Il profilo del centro storico di Cravanzana è caratterizzato dalla mole del castello, che ancora oggi pare soggiogare le case del paese.

Fondato dalla famiglia Del Carretto, dominava il territorio tra le valli Belbo e Bormida, terre di passaggio tra i porti della Liguria e la pianura del Piemonte; prosperava sui proventi delle vie di comunicazione che percorrevano queste colline e sui commerci che le utilizzavano.

Documentato a partire almeno dal 1190 fu ricostruito ed ampliato in numerose occasioni.

Sono testimoniati lavori nel 1630 e nel 1731, ad opera del marchese Gian Giacomo Fontana, ministro di Carlo Emanuele III, che gli conferirono l’attuale aspetto.

L’edificio, attuale rifacimento di strutture più antiche probabilmente dai caratteri difensivi più marcati, ha le caratteristiche del palazzo di abitazione, con la presenza anche di un giardino e di un raccolto parco.

La costruzione, in base alla data incisa sul portale di ingresso, venne terminata nel 1635.

Passato ai Savoia nel 1726, vi furono eseguiti ulteriori lavori quando, nel 1731, ne divenne proprietario il marchese Gian Giacomo Fontana.

Nel dopoguerra fu adibito a sede dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura di Cuneo, che vi teneva corsi di specializzazione sulla coltivazione del nocciolo, e venne utilizzato come colonia estiva.

Negli ultimi anni, tornato di proprietà privata, è stato fatto oggetto di notevoli lavori di restauro che lo hanno riportato al passato splendore.

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