Gorzegno ha nome di origine latina: deriva da “Cohors Aenni”, il presidio di Ennio, un centurione romano distaccato in questa zona. Dell’antico castello fatto erigere nel 1500 da Alfonso Del Carretto rimangono pochi ruderi.
Pochi ruderi che spuntano da una collinetta rivelano la storia antica di questo piccolo paese di fondovalle Bormida. I ruderi in pietra appartengono al castello che venne fatto erigere dai marchesi Del Carretto in epoca medievale e successivamente ristrutturato nel 1587, quando divenne una sfarzosa dimora ricca di saloni decorati con marmi e stucchi di grande pregio. Il castello venne poi danneggiato dagli eventi bellici che si svolsero nella zona e neppure i vari tentativi di restauro furono sufficienti a riportare l’edificio all’antica bellezza. Fino al 1860 continuò ad essere abitato ma venne successivamente abbandonato perché impraticabile.
Gorzegno offre oggi al visitatore alcune chiese e chiesette piuttosto suggestive e interessanti. Ricordiamo la chiesa parrocchiale dei Santi Siro e Giovanni Battista, la cappella di Santa Maria delle Vigne, la chiesa di San Martino e infine la chiesa di San Giovanni la cui costruzione risale al XII secolo.
A maggio si celebra la sagra del pollo.
Ed è novità di quest’anno la scommessa di Gorzegno da parte del sindaco: pietra di Langa e balon per “dare un futuro a queste colline”.
L’Amministrazione del giovane sindaco Marco Chinazzo infatti punta al rilancio del piccolo centro della Valle Bormida con un ambizioso progetto di iniziative turistiche: dal “Paese delle pietre parlanti” al “Festival delle Magie”.
Il 43enne produttore vinicolo alla testa della squadra di amministratori – tutti alla prima esperienza – che dal maggio scorso ha preso in mano le redini del piccolo municipio langarolo (260 abitanti) ha elaborato un articolato progetto col quale, spiega, “vogliamo dare un futuro al nostro paese, farlo conoscere oltre i nostri confini, valorizzare un patrimonio storico-architettonico che, a partire dal nostro castello, altrimenti rischia la definitiva decadenza”.
Un primo passo per arrivarci sarà l’inaugurazione, in programma tra sabato 30 e domenica 31 maggio, del “Paese delle pietre parlanti“, percorso lungo le vie del paese che sarà aperto 365 giorni all’anno: “Sarà un museo a cielo aperto che metterà i visitatori di fronte a opere capaci di parlare a chiunque, a un impianto scenografico di luci e colori che trasformerà la conca di Gorzegno una specie di scrigno magico, capace di ammaliare chi si trovi a passare in quel della provinciale che collega la Pianura Padana al Mar Ligure”.
Nel percorso saranno via via integrate opere in pietra già esistenti, che in quel modo saranno esaltate per la loro storicità: tra queste le colonne sulla facciata del palazzo comunale, un tempo sostegno delle arcate di un palazzo nobiliare, o le architrave di alcune case, dove sono scolpite immagini simboliche e parole che testimoniano l’antichità e l’importanza del luogo, che fu feudo imperiale sino al 1715.
Una seconda parte di eventi si svolgerà tra luglio e agosto, con un torneo di pallapugno alla pantalera che coinvolgerà i comuni della zona, con l’idea di invitare a Gorzegno delegazioni di giocatori delle cittadine italiane dove ancora si praticano varianti del “balon” simili a quelle che ancora vivono tra il Basso Piemonte e la Liguria di Ponente.
Prevista invece per l’inizio di settembre la terza iniziativa turistica programmata dall’Amministrazione, che per la fine dell’estate proporrà la prima edizione del “Festival delle magie”, serie di eventi in grado di “coinvolgere lo spettatore trasportandolo in una dimensione magica, che ben si addice all’Alta Langa proprio per le sue caratteristiche storiche, culturali e ambientali di questo territorio”.
Un paese dell’alta Langa in piena rinascita!