Levice è un piccolo centro sulle colline che dominano il fiume Bormida, non conserva del suo passato monumenti di rilievo. Tuttavia la chiesa barocca di Sant’Antonio Abate è molto caratteristica e merita di essere visitata.
Dell’antico castello, che doveva essere piuttosto imponente, restano pochi ruderi, posti alla sommità del paese, composto di vecchie e caratteristiche casette, affacciate su vicoli stretti e tortuosi.
Ubicata all’incrocio tra la strada che scende nel fondovalle Bormida e la provinciale che collega Bergolo e Prunetto, la chiesetta dedicata a San Rocco è probabilmente di origine tardo-medioevale, costruita appena fuori dal centro abitato.
Non risulta alcuna documentazione tranne la data (1632) relativa alla costruzione dell’altare ancora oggi presente. Sono probabilmente della stessa epoca i lavori di adeguamento della struttura muraria. L’edificio è stato recentemente oggetto di lavori di recupero che hanno riportato alla luce la struttura in pietra. Molto semplice dal punto di vista architettonico, la cappella è composta da un’unica aula rettangolare priva di decorazioni.
Nella parte absidale semicircolare, ha la sua più preziosa particolarità. Infatti l’intera superficie è ricoperta da un ciclo di affreschi, databili tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, raffiguranti Ia Madonna in trono con Bambino, San Sebastiano, San Rocco, San Giuseppe, Santa Lucia, identificabili per le scritte in latino. Al di sopra troviamo la figura del Cristo benedicente.
Purtroppo trascurato per decenni, l’affresco necessita di restauri dota la presenza di preoccupanti fessurazioni.
Per la visita è necessario chiedere il permesso (e le chiavi) in parrocchia.
La festa patronale cade ad Agosto.
In passato fu feudo dei Marchesi di Savona e poi, come molti paesi della Valle Bormida, passò alle dipendenze della famiglia Del Carretto, ramo di famiglia detto di Spigno, da cui uscirono tanti altri rami.
“Levice (1138 ab.). Sta in poggio, alla destra della Bormida. Parrocchiale di Sant’Antonio abate del 1002, rifabbricata nel 1766, di bella architettura, a tre navate, con un bel dipinto del santo, un altro quadro di rara bellezza assai lodato dagli intelligenti, e con davanti una piazzetta rettangolare. Congregazione di carità. Nella parte più elevata del colle appartenente alle Langhe vedonsi gli avanzi di un antico castello. Grano, meliga, legname, vini, castagne e bozzoli”