Murazzano è uno dei principali centri dell’Alta Langa. La quota altimetrica a cui sorge (739 metri), la vicinanza delle Alpi Marittime, le lande erbose che lo circondano danno al paese un’aria montana che lo distingue dagli altri centri vicini.
Il paese è sovrastato da una torre medioevale del 1300, un tempo certamente collegata al castello.
La via centrale conduce alla piazza circondata dai portici e al termine della stessa fa bella mostra di sé la facciata della parrocchiale di San Lorenzo, arricchita dal trecentesco campanile.
Di interesse artistico è anche il santuario della Madonna di Hai, eretto nella prima metà del ‘600.
La sagra di Murazzano si tiene l’ultima settimana di agosto.
Fino alla fine del Settecento la torre di Murazzano era affiancata da un castello fatto costruire ai primi del Trecento dai marchesi di Saluzzo e divenuto poi, nel corso del Cinquecento, proprietà dei Savoia.
Alla dinastia sabauda il paese risulta storicamente molto legato in quanto a Murazzano nacquero illustri medici di corte.
Il formaggio del paese
Murazzano è il nome di un famoso formaggio della zona: MURAZZANO D.O.P.
Un formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle, con latte di pecora o misto pecora-vacca. Può essere consumato dopo una decina di giorni o maturare oltre due mesi. E’ decisamente interessante la tipologia fresca. A seconda della stagionatura presenta aromaticità diverse. E’ un Presidio Slow Food.
Citato da Plinio il Vecchio durante l’Impero Romano, di tradizione celtica e contadina, questo formaggio fa parte della famiglia delle Robiole. Era tradizionalmente preparato dalle donne che curavano tutta la filiera, dall’allevamento delle pecore alla caseificazione del formaggio.
E’ un formaggio prevalentemente a latte ovino. Il latte di vacca in caldaia non può superare il 40% del totale. La Pecora delle Langhe, dalla quale si munge il latte utilizzato, non è più una razza in estinzione, grazie alla produzione crescente di questo formaggio. Con il nome di Tuma di pecora delle Langhe è un Presidio Slow Food. E’ stato scelto un nume diverso per “recuperare la versione storica, ottenuta esclusivamente con il latte crudo della pecora delle Langhe, con un’aggiunta di una percentuale massima del 5% di latte di capra.

A livello di abbinamenti è ottimo da solo con il pane, oppure mescolato a insalate o con verdure bollite. Può essere proposto come antipasto, magari condito con olio e pepe. È utilizzato per il Timballo di Murazzano e predilige vini delle Langhe, come il Dolcetto e la Barbera d’Alba.